Appalti

Fondo Investimenti, il Mit chiede 19 miliardi. «Priorità manutenzione». Ecco la lista

di Alessandro Arona

Il Ministero delle Infrastrutture ha inviato ieri al Mef e alla presidenza del Consiglio la proposta di ripartizione del Fondo Investimenti amministrazioni centrali istituito dalla legge di Bilancio 2019 (si veda scheda sotto), 43,6 miliardi di euro in 15 anni, con meccanismo di ripartizione simile a quello del Fondo Investimenti comma 140 della legge di Bilancio 2017 (Dpcm e poi atti attuativi, questa volta con intesa degli enti territoriali ove siano investite loro competenze).

Il Mit propone di "fare il pieno", cioè di ottenere per le materie di sua competenza (infrastrutture, trasporti, edilizia pubblica) 19 miliardi di euro su 43,6, il 43,5% del totale. Una quota poco sotto il 45,6% del Dpcm Gentiloni 2017, quota che invece era scesa al 37% con il Dpcm Conte 2018.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - scrive il Mit in un comunicato - «ha chiesto 19 miliardi per finanziare interventi improcrastinabili di messa in sicurezza del territorio nazionale e di impulso al trasporto, sia locale che nazionale. Questa amministrazione auspica che il Ministero dell'Economia e delle Finanze voglia accogliere le richieste avanzate, nello spirito di comune consapevolezza che sia assolutamente indispensabile implementare l'opera di manutenzione dell'esistente e l'ammodernamento degli attuali sistemi di trasporto».

Edilizia e Territorio è in grado di pubblicare la tabella completa della ripartizione proposta dal Mit (qui la versione semplificata ).

I tempi per sbloccare effettivamente questi fondi non saranno però brevissimi: la legge di Bilancio prevedeva il Dpcm entro gennaio, ma siamo ancora alla fase delle proposte ministeriali, a cui seguirà la sintesi Mef, poi la bozza di Dpcm Conte, i pareri parlamentari e poi il Dpcm finale da registrare alla Corte dei Conti. Poi la Gazzetta e poi gli atti attuativi (decreti ministeriali, contratti di programma Anas e Rfi, bandi per gli enti locali).

La voce principale nelle proposte Mit, come sempre, sono i nuovi fondi per gli investimenti Rfi, 8,761 miliardi di euro, che si vanno a sommare ai 5,9 miliardi appena sbloccati con il Dpcm Conte 2018.

L'Anas, invece, già molto finanziata nella passata legilsatura (15,4 miliardi sbloccati a gennaio 2018, in gran parte da spendere), ottiene solo un fondo specifico di 3,2 miliardi per rifinanziare il programma «Ponti, viadotti e gallerie» lanciato con il Dl 69/2013 (decreto Fare, governo Letta). In sostanza è la spinta più volte annunciata dal ministro Danilo Toninelli a un piano straordinario per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti delle strade statali.
A questo si aggiungerà 500 milioni per le strade provinciali (e di città metropolitane), per i programmi straordinari di manutenzione.

Ci sono poi altri 340 milioni per la messa in sicurezza sismica dell'autostrada Roma-L'Aquila-Teramo, che insieme ai 1.660 milioni proposti da Delrio nel gennaio 2018 e sbloccati dal Dpcm Conte fanno due miliardi di euro per Strada dei Parchi spa, per far quadrare il piano finanziario da oltre tre miliardi di euro.

Tra le altre voci rilevanti 786 milioni per le ferrovie regionali, 224,5 per potenziamento e ammodernamento e 561,4 mln per la messa in sicurezza.

Poi ci sono 673 milioni per proseguire il programma di recupero degli alloggi Iacp di edilizia residenziale pubblica, 147 milioni per varie sistemazioni delle dighe, 202 milioni per opere anti dissesto idrogeologico a protezione di immobili pubblici, 134 mln per la manutenzione di beni culturali statali, 466 milioni per l'abbattimento delle barriere architettoniche su edifici privati e 90 milioni sugli edifici pubblici.

Vanno poi segnalati 466 milioni per opere portuali e 30 milioni per il fondo progettazione di cui all'articolo 202 del Codice appalti.


FONDO INVESTIMENTI AMMINISTRAZIONI CENTRALI
Commi 95-96, 98, 105-106
I commi da 95 a 98 e 105 dispongono l'istituzione di un Fondo finalizzato al rilancio degli investimenti delle Amministrazioni centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese, con una dotazione complessiva di circa 43,6 miliardi di euro per gli anni dal 2019 al 2033, da ripartirsi sulla base di programmi settoriali presentati dalle Amministrazioni centrali dello Stato per le materie di propria competenza.
Al riparto del fondo si provvede con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, adottati entro il 31 gennaio 2019.
Nel testo iniziale del Ddl di Bilancio il fondo aveva 6,6 miliardi di euro in più, 50,2 miliardi, ma il maxi-emendamento ha tagliato 6,6 miliardi sui 15 anni e e inoltre ha fortemente ridotto le risorse per i primi tre anni, che passano da 5,8 a 3,6 miliardi di euro.
Nel 2019 da 2.900 milioni a 740 milioni, nel 2020 da 3.100 a 1.260, nel 2021 da 3.400 a 1.600.
A seguito di modifiche approvate al Senato, una quota delle risorse del Fondo sono pre-assegnate al prolungamento della linea metropolitana 5 (M5) da Milano fino al comune di Monza, per un importo complessivo pari a 900 milioni di euro, di cui 15 milioni di euro per il 2019, 10 milioni per il 2020, 25 milioni per il 2021, 95 milioni per il 2022, 180 milioni per il 2023, 245 milioni per il 2024, 200 milioni per il 2025, 120 milioni per il 2026 e 10 milioni di euro per il 2027 (comma 96).

Fondo Investimenti 2019, la proposta del Mit per il Dpcm

La tabella Mit semplificata

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