Appalti

Corte dei Conti: allarme su infrastrutture inadeguate e carenza di investimenti

di Mauro Salerno

Infastrutture inadeguate, opere realizzate sempre fuori tempo, gare d'appalto spesso irregolari. Anche se può suonare sorprendente, buona parte del discorso e degli allarmi contenuti nella realzione del procuratore generale della Corte dei Conti Albero Avoli, hanno riguardato il settore dei lavori pubblici.

«Il nostro Paese - ha detto Avoli - non dispone di un patrimonio infrastrutturale adeguato al suo sistema economico e produttivo. Si tratta di una realtà incontrovertibile che incide negativamente anche sulla qualità della vita dei cittadini: i trasporti, la viabilità, le reti di comunicazione, i sistemi portuali, la raccolta e la valorizzazione reddituale dei rifiuti, la sicurezza del lavoro, la manutenzione idrogeologica del territorio sono questi alcuni dei principali settori di sofferenza».

Il problema è che la questione è lontana dall'essere risolta. Anzi questa condizione sembra destinata ad agarvarsi per la difficoltà a generare spesa in investimenti, denunciata con forza da anni dalle imprese e che ora lo stesso Avoli non ha mancato di notare. «La mancanza di congrui investimenti - ha infatti aggiunto il procuratore - rischia di accrescere ulteriormente il gap, non solo facendo perdere competitività all'Italia ma determinando anche un peggioramento delle condizioni sociali delle comunità».

Oltre alla carenza di risporse e alla difficoltà di spesa pesa anche la mancanza di programmazione da parte delle amministrazioni pubbliche. «Un dato sembra accomunare tutti i lavori pubblici, dal più piccolo allestimento dell'arredo urbano in un giardino alla realizzazione di una strada: il ritardo e il mancato rispetto della tempistica prevista», ha sottolineato Avoli, e a questo si aggiungono gli investimenti per interventi non conclusi o per opere pubbliche realizzate e mai utilizzate.

«Numerose indagini si sono soffermate sulle irregolarità nelle gare e sulla mancanza di ricorso alle procedure ad evidenza pubblica, soprattutto in sede di rinnovo o proroga del contratto di appalto, con conseguenti danni da violazione degli obblighi di concorrenza», ha concluso il procuratore.

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