Appalti

Imprese in crisi/3. Cmc, pressing dei siciliani: subito i 50 mln di Sal non pagati

di Alessandro Arona

Le oltre 100 imprese siciliane creditrici del gruppo Cmc di Ravenna in crisi hanno inviato
diffide e istanze di pagamento per oltre 50 milioni di euro all'Anas e ai general contractor del gruppo Cmc aggiudicatari degli appalti della Agrigento-Caltanissetta, della
Palermo-Agrigento e della metropolitana di Catania. Ad annunciarlo - domenica 10 febbraio - una nota del comitato dei creditori in vista dell'incontro di domani con i debitori a Roma. «I lavori - scrive il Comitato creditori siciliani di Cmc non potranno riprendere se prima non
saranno pagati i crediti pregressi e si preannunciano azioni di protesta in caso di mancate risposte da parte del governo».

La Regione Siciliana, pressata dalle 100 imprese, si è detta disponibile ad anticipare le risorse, spiegando però che serve un'autorizzazione da parte del governo.

«È evidente - spiega il Comitato delle imprese creditrici - che il problema è stato provocato dal disinteresse del precedente governo nazionale, e dall'Anas che non ha vigilato fino in fondo sulla corretta gestione della Cmc. Ma adesso al governo, a Palermo e a Roma, ci sono altri, che hanno il dovere di agire per evitare il tracollo di mezza Sicilia. Mentre l'Esecutivo regionale, avendo a cuore gli interessi delle comunità e delle imprese colpite da questa crisi,
responsabilmente ha incalzato Anas e Cmc ed è disposto a fare un sacrificio in compartecipazione se avrà l'avallo del governo nazionale, quest'ultimo si avviluppa in tentennamenti e neanche risponde alle nostre richieste di essere ricevuti».

«Bisogna chiarire una volta per tutte – conclude il Comitato – al governo nazionale così come al deputato nazionale del M5s, Adriano Varrica, che ne ha sottolineato l'impegno, che una cosa sono i 185 dipendenti diretti della Cmc, ai quali l'intervento statale – è vero - ha garantito tutto, dagli stipendi alla cassa integrazione fino a tutte le altre tutele; altra cosa invece sono i 2.500 dipendenti delle imprese creditrici che hanno realizzato i lavori senza ricevere soldi per 20 mesi e dei quali nessuno finora si è occupato. Queste maestranze, che non sono di serie B, sono rimaste senza reddito e senza alcuna tutela. E' inutile nascondersi dietro un dito: se a questa gente disperata non viene pagato quanto spetta per il pregresso, non gli si può chiedere di tornare al lavoro».

L'Anas - in via ufficiosa - fa sapere che non ha strumenti per controllare i frlussi finanziari di pagamento delle imprese affidatarie dei general contractor ai sub-affidatari (questa è la filiera: general contractor-affidatari-subaffidatari), e che i lavori sono stati pagati ai general contractror, dunque pagare ora questi 50 milioni significherebbe pagare i lavori due volte. Non è insomma una scelta che può prendere l'Anas.

L'assessore alla Salute, Ruggero Razza, ricevendo una delegazione, ha annunciato che il governatore Nello Musumeci sarà domani a Roma al ministero delle Infrastrutture, dove spera di essere ricevuto anche dal ministro Danilo Toninelli, mentre a Palermo l'assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, riceverà le imprese.
«Il governo regionale – riferisce il Comitato creditori Cmc – conferma di avere individuato delle risorse con cui pagare crediti delle imprese affidatarie della Cmc, ma per utilizzarle occorre una norma nazionale che ne autorizzi la variazione d'uso. Il governo regionale sostiene che, così come accade a noi imprenditori, già da un mese chiede di essere ricevuto dall'Esecutivo nazionale per affrontare questa emergenza, senza avere però ricevuto ancora una risposta».

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