Appalti

Imprese in crisi/3. Cmc firma accordo per la Cigs, ma sono congelati due maxi contratti

di A.A.

Accordo tra i vertici aziendali di Cmc, i sindacati e i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico per l’avvio della cassa integrazione straordinaria per i 746 lavoratori diretti del colosso cooperativo delle costruzioni, andato in concordato preventivo il 7 dicembre scorso, con termine per la presentazione del piano concordatario inizialmente fissato al 7 febbraio, ma rispetto al quale la coop ha chiesto nei giorni scorsi al Tribunale di Ravenna una proroga di 60 giorni.

La cassa integrazione – sulla base delle intese tra i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico e la Regione, azienda e sindacato - prenderà il via dal 18 febbraio e coinvolgerà in Italia 746 lavoratori diretti, dei quali 381 riferiti alla sede ravennate. A questi vanno aggiunti altri 184 dipendenti al lavoro nei cantieri in Sicilia.

Nei prossimi giorni sarà possibile avere un quadro più definito dei vari passaggi legati agli ammortizzatori sociali, ma da quanto appreso dal «Resto del Carlino»-Ravenna, per il momento l'azienda non sembrerebbe nelle condizioni di anticipare i fondi della cassa integrazione per il periodo transitorio che impiegherà l'Inps per completare l'iter che accompagna il provvedimento. Per un paio di mesi i dipendenti potrebbero trovarsi senza emolumenti anche perché non è stato rinnovato l'accordo regionale con il sistema bancario per anticipare alcune mensilità di cassa integrazione. «Con la cassa integrazione diamo una risposta ad una situazione di grave difficoltà – commenta Davide Conti della Cgil – anche se dovremo vedere nei prossimi giorni come affrontare le criticità che sono ancor sul tavolo».

Qualche preoccupazione desta però la situazione di “congelamento di fatto” di due importanti gare vinte da Cmc, il lotto «Interconnessione di Voltri e completamento Polcevera» del Terzo Valico (Cociv), 343 milioni a base d’asta, e il lotto Frasso Telesino-Telese della Napoli-Bari (si veda servizio), base d’asta 269 milioni.
In entrambi casi Cmc è risultata prima in graduatoria, ma gli enti appaltanti non procedono all’aggiudicazione definitiva. Nessuno conferma che dietro i ritardi ci sia l’impossibilità di Cmc di fornire le previste fideiussioni bancarie, né che pesi una diffidenza verso il colosso in difficoltà. Ma certo il timore è che un’altra volta la crisi di un big delle costruzioni finisca per frenare la realizzazione di infrastrutture.

Nel caso del Terzo Valico, la gara Cociv per il lotto Voltri-Polcevera è del 15 dicembre 2017, con offeret entro il 12 marzo 2018, con graduatoria finale comunicata il 10 settembre scorso, e aggiudicazione confermata alla cordata guidata da Cmc il 4 ottobre scorso. Ma da allora nulla si è mosso per la firma del contratto, e Cociv per ora ha avviato alcune lavorazioni in forza dell’autorizzazione data da Rfi nell’autunno scorso all’esecuzione diretta “nelle more” dell’addendum contrattuale al 5° lotto costruttivo, arrivato a dicembre.
Il ribasso vincente di Cmc è stato del 15.4%, mentre questo è il tabellino di gara completo:
1) Cmc/Icm/Sposato punteggio totale 86,752 di cui tecnico 62,12988 e economico 24,623 con ribasso del 15,406%;
2) Astaldi 86,287 (70+16,287 con ribasso 10,190)
3) Pavimental 81,844 ( 53,05973+28,785 con ribasso 18,010%)
4) Europea 92 con Infratech e Medil 80,098 ( 50,098+30 con ribasso 18,770%)
5) Pizzarotti con Collini 77,820 ( 54,64502+23,175 con ribasso 14,500%)
6) Toto 73,156 ( 62,01602+11,140 con ribasso 6,970%).

Della gara Rfi per la Frasso-Telese, sulla Napoli-Bari, abbiamo diffusamente scritto, e anche in questo caso a oltre un mese dalla definizione della graduatoria la procedura è di fatto bloccata.

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