Appalti

Dl semplificazioni, piccole sopraelevazioni più facili e appalti senza commissari esterni

di Mauro Salerno

I comuni e le altre stazioni appaltanti potranno continuare ad affidare a tecnici interni il compito di aggiudicare le gare d’appalto. Mentre nel campo dell’edilizia privata arriva l’ok alla realizzazione di piccole sopraelevazioni degli edifici senza la necessità di rinnovare le “pratiche sismiche”, tranne che nelle zone a più elevato rischio di terremoto.

Sono le due novità di giornata sul fronte del decreto Semplificazioni. Le due proposte sono contenute di un pacchetto di emendamenti allo studio dei relatori - Mauro Coltorti (M5S) e Daisy Pirovano (Lega) - che dovrebbe essere formalizzato entro oggi. Sono invece slittati a domenica i primi voti sugli emendamenti, inizialmente previsti per ieri pomeriggio. Il rinvio, ha spiegato lo stesso Coltorti, che è anche presidente della commissione Lavori pubblici, è stato disposto in attesa che la commissione Bilancio dia tutti i pareri sulle proposte di modifica.

Nel frattempo all’interno della maggioranza si continua a lavorare sul pacchetto più corposo di correzioni al codice appalti. Ieri è stato ufficializzato il nuovo testo dell’emendamento su cui, come anticipato ieri, dovrebbero convergere i voti della maggioranza in Commissione (Lavori pubblici e Affari Costituzionali riunite) in Senato. Non è ancora certo che alla fine l’esito sia quello di un emendamento unico. «L’istruttoria è ancora in corso», spiega la senatrice della Lega Antonella Faggi, ma l’impianto delle modifiche - anticipate ieri e nei giorni scorsi - non dovrebbe subire grossi mutamenti.

Sopraelevazioni senza verifiche entro il 5 per cento
Niente ripetizione delle verifiche strutturali per le sopraelevazioni contenute entro il 5% del volume degli edifici. Il primo dei due emendamenti dei relatori punta a semplificare il regime dei controlli previsti per la realizzazione di piccoli ampliamenti degli edifici situati nelle zone escluse dalle aree a maggiore classificazione sismica. Questi interventi saranno esentati dalla necessità di calcolare l’impatto sulla la tenuta strutturale dell’intero edificio. A tre condizioni. La prima è che la sopraelevazione sia contenuta nel limite del 5% della «volumetria complessiva debitamente autorizzata». Dunque, di modeste dimensioni. La seconda è che «il carico dell’intervento di adeguamento nella sua totalità non superi quello preesistente all’intervento». Quindi senza aumentare le necessità di resistenza delle strutture. La terza condizione riguarda la localizzazione degli interventi. Evitare di rinnovare le cosiddette «pratiche sismiche», anche in caso di sopraelevazioni contenute, non sarà possibile «in classe sismica 1».

Gare con commissioni interne fino allo sblocco dell’Albo Anac
Dopo il comunicato del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, dovrebbe arrivare anche la conferma per via legislativa. In attesa che l’Albo dei commissari di gara esterni alle Pa raggiunga un numero sufficiente di iscritti e venga sbloccato dall’Anticorruzione, le stazioni appaltanti potranno continuare a nominare tecnici interni per formare le commissioni. Con un atto di segnalazione, inviato nei giorni scorsi a Governo e Parlamento, Cantone aveva anche chiesto di tamponare il buco normativo che non spiega come le Pa devono comportarsi nel caso in cui l’Albo non contenga esperti sufficienti, suggerendo anche in questo caso di permettere agli enti di fare da soli.

Il nuovo testo dell’emendamento più corposo sugli appalti
Non è ancora del tutto definito il destino del pacchetto più corposo di modifiche al codice finora contenuto in due emendamenti pressappoco gemelli presentati da Lega e M5S. Ieri la Lega ha presentato la riformulazione della propria proposta di modifica, con l’obiettivo di unificare gli emendamenti. L’ipotesi è ancora in piedi, ma non si è arrivati alla decisione finale. L’impianto delle correzioni però rimane quello anticipato nei giorni scorsi. Con l’innalzamento della soglia per l’assegnazione delle gare di lavori solo sul prezzo con metodo antiturbativa. Su questo punto resta da capire se questa nuova possibilità arriverà fino al tetto Ue di 5,5 milioni o si fermerà un livello intermedio rispetto ai 2 milioni di oggi .Ci saranno poi una serie di snellimenti sul subappalto che andranno dall’addio all’obbligo di indicare una terna di subaffidatari fino alla cancellazione del rischio di esclusione dell’impresa principale a causa di condanne o illeciti professionali di un impresa a valle. E poi la conferma dell’appalto integrato per le manutenzioni ordinarie e qualche paletto in più per i microappalti tra 40mila e 150mila euro, che hanno avuto procedure molto semplificate dalla legge di Bilancio.

La protesta delle società di ingegneria e architettura
Nell’emendamento riformulato dalla Lega compare anche il ripristino degli incentivi del 2% per i progettisti interni alla Pa. Ipotesi che ha scatenato le proteste delle società di progettazione rappresentate da Oice e Legacoop. «La proposta di ripristino dell'incentivo del 2% a favore dei tecnici delle pubbliche amministrazioni che progettano - si legge in un comunicato congiunto - , costituisce un pericoloso passo indietro sul fronte della qualità dei progetti e rischia di ripristinare opache prassi del passato. È del tutto antieconomico, antistorico e contrario ad ogni logica, soprattutto in una fase nella quale la digitalizzazione dei processi necessita di un livello qualitativo e tecnico professionale elevato, andare ad incentivare uffici tecnici ai quali neanche si chiede di dimostrare requisiti di esperienza e di professionalità». «Non abbiamo nulla contro i pubblici dipendenti che, invece - concludono le due associazioni -, dovrebbero essere incentivati nella loro funzione di Rup e di gestione e controllo delle commesse, con incentivi legati al rispetto dei tempi e dei costi».

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