Il Commento Appalti

Appalti/3. L’analisi: cresce il «mercato di carta» ma i cantieri reali continuano a latitare

di Giorgio Santilli

Continua la fase di espansione degli appalti «di carta», mentre quelli reali continuano a latitare. Il governo ha confermato nell’aggiornamento del Def l’ennesima riduzione della spesa in investimenti pubblici per il 2018 (a dispetto delle previsioni dicrescita fatte fino allo scorso maggio dal precedente governo), ma l’anno appena concluso ha fatto registrare un boom dei bandi di gara pubblicati dalle stazioni appaltanti, con un incremento del 25% in termini di importo rispetto al 2017: 29,7 miliardi contro 23,7.

A diffondere questi dati è stato ieri il Cresme, l’istituto di ricerca del mondo dell’edilizia. Il mese di dicembre ha segnato un risultato mensile storico, 6,7 miliardi di euro, quasi il doppio di quanto messo in gara nel dicembre 2017. Crescono tutte le classi dimensionali di opere bandite, con l’eccezione di quella più grandi, sopra i 50 milioni (-4,7%), mentre il picco è raggiunto con le opere medio-alte fra 15 e 50 milioni di euro che hanno registrato una crescita del 74%. Anche sul piano territoriale, l’incremento dei bandi di gara è generalizzata: 20,8% nel nord-ovest, 30,3% nel nord-est, 55,6% al centro, 85,5% al sud, 25,6% nelle isole.

La crescita delle procedure di gara si riflette anche sul trend delle aggiudicazioni, pure in forte ascesa: si è passati infatti da 14 miliardi del 2017 a 17,2 miliardi del 2018, con uns alto del 23%. A spingere più forte sono stati i mercati più tradizionali e in particolare gli appalti di sola esecuzione (+113%) che fanno largamente ricorso al criterio del massimo ribasso e quindi scontano meno le difficoltà collegate alla composizione delle commissioni aggiudicatrici.

I grandi enti di spesa hanno registrato tutti picchi alti di crescita delle aggiudicazioni: +97% i comuni, +162% le ferrovie, +115% le concessionarie autostradali. Unico grande committente ancora fermo è l’Anas (-2,3%). Un segnale che fa ben sperare per una ripresa effettiva della spesa nel 2019. Restano tuttavia numerosi problemi irrisolti a bloccare la cinghia di trasmissione fra l’aggiudicazione all’apertura dei cantieri, a partire dal fenomeno dei ricorsi successivi all’aggiudicazione, per non parlare dell’ampia verifica in corso da parte della maggioranza di governo su numerose opere in corso.

Una curiosità in materia di bandi di gara riguarda i piccoli lavori che dal 1° gennaio scorso, per effetto della legge di bilancio (articolo 1, comma 912), saranno esentati dall’obbligo di una gara formale . I numeri aggiornati per il 2018 confermano quanto anticipato dal Sole 24 Ore il 27 dicembre scorso. In particolare le gare fino a 150mila euro, che vengono totalmente liberalizzate dalla legge di bilancio, sono 9.405 (su 23.674 pari al 25%) per un importo di 618 milioni (su 29,7 miliardi è pari al 2%). Ma a queste vanno aggiunte le opere fra 150mila e 350mila, fascia per cui la semplificazione è molto forte, con consultazioni senza un bando formale, per arrivare a un totale di 12.500 gare circa (il 53%) e un importo di 1,2 miliardi (4%).