Appalti

Ddl Bilancio/3. Arriva lo Stato progettista: conto alla rovescia per la «Struttura»

di Massimo Frontera

Il Ddl di bilancio conferma la «Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici» che, rispetto alle primissime formulazioni, resta una cornice da riempire di contenuti. L’unica certezza - al momento - è la dotazione organica e quella finanziaria. La dotazione finanziaria può contare su 100 milioni all’anno dal 2019 all’infinito. La dotazione organica è di massimo 300 addetti, di cui massimo di 210 professionalità tecniche (fino al 70%) e con un massimo di 15 dirigenti (fino al 5%). L’altro punto fermo è il ricorso volontario e opzionale da parte delle pubbliche amministrazioni, attraverso apposite convenzioni che dovranno essere sottoscritte. Un primo contingente di 50 addetti può essere selezionato attingendo direttamente da tecnici già di ruolo «prescindendo da ogni formalità», «anche mediante assegnazione temporanea». Inoltre, una quota di 120 addetti saranno temporaneamente assegnati alle province per attività di progettazione legate alla funzioni di stazioni uniche appaltanti provinciali svolte dagli enti. Questo passaggio richiede un passaggio in conferenza unificata.

Tutto il resto dovrà essere definito da un Dpcm, da emanare entro 30 giorni: «la denominazione, l'allocazione, le modalità di organizzazione e le funzioni». La norma si limita a indicare gli obiettivi di massima della struttura: «favorire lo sviluppo e l'efficienza della progettazione e degli investimenti pubblici, di contribuire alla valorizzazione, innovazione tecnologica, efficientamento energetico e ambientale nella progettazione e nella realizzazione di edifici e beni pubblici, alla progettazione degli interventi di realizzazione e manutenzione, ordinaria e straordinaria, di edifici e beni pubblici, anche in relazione all'edilizia statale, scolastica, universitaria, sanitaria e carceraria, alla predisposizione di modelli innovativi progettuali ed esecutivi per edifici pubblici e opere similari e connesse o con elevato grado di uniformità e ripetitività».

Per sostenere l’operatività della «Struttura» la norma di bilancio autorizza «la spesa di 100 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2019 a favore dell'Agenzia del demanio».

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