Appalti

Ddl bilancio/3. Fondo progettualità esteso alle opere in Ppp, salta il tetto del 10% sull’importo dei lavori

di Mauro Salerno

Il fondo gestito da Cassa depositi e prestiti per finanziare l’attività di progettazione dei Comuni e riservato in via prioritaria ai progetti dotati di cofinanziamento Ue potrebbe essere rivolto anche alle opere da realizzare con il contributo dei privati. La novità è contenuta in uno degli emendamenti alla legge di Bilancio presentato dai relatori in commissione al Senato che prevede anche diverse altre misure nel tentativo di rendere più efficiente e fluida la gestione delle risorse con l’obiettivo dichiarato di «accelerare ulteriormente la spesa per investimenti pubblici».

L’emendamento interviene sulla Finanziaria del 1996 (legge 549/1995) che ha istituito il Fondo per la progettualità gestito da Cdp. Il Fondo ha natura “rotativa” e pertanto le sue disponibilità vengono ricostituite attraverso i rimborsi da parte degli utilizzatori e anticipa le spese per le attività di progettazione di Comuni, Regioni e altre amministrazioni pubbliche. La prima novità riguarda la possibilità di rivolgersi al fondo anche per progettare le opere da realizzare insieme ai privati in aggiunta «alla realizzazione degli interventi ammessi al cofinanziamento comunitari». Le risorse, inoltre, potranno essere usate per anticipare le spese relative alla valutazione di impatto ambientale e alla redazione dei documenti di tutti i livelli progettuali previsti dalle norme.

Un’altra novità forte, in caso di approvazione dell’emendamento, riguarderebbe la cancellazione dell’obbligo di assegnare le risorse del fondo in base a percentuali predefinite. Salterebbero così l’obbligo di distribuire il 30% del fondo all’edilizia scolastica, il 60% a progetti da realizzare nelle aree depresse e il restante 10% a progetti relativi alle cosiddette opere strategiche. Con la coercizione proposta rimarrebbe solo l’indicazione secondo la quale «quote del fondo possono essere destinate in via prioritaria» a scuole, interventi antisismici e, appunto, opere da realizzare con formule di partenariato pubblico privato. La possibilità di riservare il 30% del fondo ai progetti di edilizia scolastica, prevede sempre l’emendamento, rimarrebbe comunque almeno fino al 31 dicembre 2020.

L’emendamento inoltre farebbe saltare anche il tetto che al momento impone di finanziare progetti entro una quota massima del 10% del costo presunto dei lavori, facendo piazza pulita anche del paletto che obbliga a corredare con un faticoso elenco di documenti istruttori la richiesta di finanziamento dei progetti di opere superiori a 4 milioni. Semplificato anche il procedimento di revoca eliminando il passaggio obbligatorio in Cda di Cassa depositi.

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