Appalti

Servizio idrico, pronto il Dm Ambiente con l’identikit dei gestori «essenziali»

di Massimo Frontera

Il ministero dell’Ambiente ha definito lo schema di decreto per individuare i gestori del servizio idrico ai quali attribuire la qualifica di “Ose” (operatore di servizio essenziale) ai sensi della direttiva Ue 2016/1148 sulle «misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell'Unione». Lo schema di Dm è all'ordine del giorno della conferenza unificata di giovedì 13 dicembre.

L'attenzione rivolta al servizio idrico, come si ricava dal testo, scaturisce da esigenze di sicurezza nazionale, e dipende dal fatto che i maggiori gestori incorporano «una componente di information technology», con la conseguenza che, in caso di «incidente informatico», esiste «il fondato rischio di erogare acqua non potabile mettendo a rischio la salute pubblica». Da qui la necessità - si afferma nella relazione illustrativa - di «assicurare una concreta delimitazione degli obblighi in merito all’adozione di misure di sicurezza e notifica degli incidenti con impatto rilevante».

«Gli operatori - aggiunge la relazione - vengono individuati sulla base del tipo di servizio offerto e in ragione della relativa dipendenza dalla rete e dai sistemi informativi, nonché dalla gravità degli effetti che un incidente informatico potrebbe produrre sulla salute umana, sulle attività sociali e/o economiche fondamentali». «Le componenti del sistema idrico integrato che soffrono maggiori dipendenze dall’esistenza di un’infrastruttura gestita con strumenti informatici», sono la captazione, l’adduzione, la distribuzione e la potabilizzazione. Vista la rilevanza strategica della materia, l'elenco dei gestori “Ose” che saranno individuati in base ai criteri contenuti nel Dm Ambiente «costituirà informazione da sottoporre a pertinenti misure di sicurezza» e non potrà essere divulgato.

Nell'ottobre scorso, il ministero ha avviato una istruttoria finalizzata a individuare i gestori “Ose”. Come prima cosa sono stati individuati 400 gestori (sui 2.008 esistenti) che erogano il servizio a più di 10mila abitanti, coprendo in questo modo il 94,9% della popolazione nazionale. Successivamente, per motivi di budget, la lista è stata ridotta a un campione «che garantisce comunque la copertura del 47% della popolazione» nazionale, «prendendo come riferimento gli aggregati significativi, calcolati in ragione del maggior differenziale esistente in rapporto alla popolazione servita da ognuno di essi».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©