Appalti

Passante Bologna: tre ipotesi «low cost» dal Ministero ad Autostrade, costi da 722 a 200 milioni

di A.A.


Tre nuove ipotesi progettuali per il potenziamento del Passante autostradale di Bologna, tutte decisamente "low cost" (circa 200 milioni di euro) rispetto al progetto di Autostrade per l'Italia (722 milioni) che doveva andare in conferenza di servizi nel settembre scorso, ma è stato fermato dal Ministero delle Infrastrutture (Mit) per un ripensamento. A comunicare la novità è lo stesso Mit, che annuncia di aver trasmesso le nuove opzioni progettuali al concessionario Autostrade per l'Italia: «L'ipotesi progettuale che il Ministero ha sottoposto al concessionario - si legge nella nota - punta a tener in debito conto tutte le istanze provenienti dal territorio e dunque decongestionare davvero il traffico sulla tangenziale annessa nel nodo di Bologna, ma con una soluzione meno impattante per l'ambiente e anche molto meno costosa delle precedenti, a beneficio delle tasche dei cittadini che viaggiano».

La proposta del Ministero, articolata in tre opzioni tutte dal costo intorno a 200 milioni di euro, non prevede a differenza del vecchio progetto Aspi potenziamenti delle corsie autostradali, ma solo della parte "tangenziale" (a Bologna corrono affiancate). E anche su questa parte gli interventi sono solo sui punti critici, e non su tutto il tracciato. Si punta inoltre al potenziamento della viabilità di adduzione, per evitare gli imbuti agli ingressi in tangenziale. «La soluzione proposta dal Mit - spiega il comunicato - punta a snellire e rendere fluido l'accesso e l'uscita dalla tangenziale senza intaccare il flusso di chi invece deve proseguire il viaggio. Per questo viene prevista la realizzazione di una viabilità di servizio affiancata alla complanare, per una lunghezza molto ridotta rispetto al progetto originario e che, in base alle differenti ipotesi progettuali, si limita fino a un terzo circa dell'estensione complessiva del tracciato».

«Il progetto precedente del Passante - spiega il Ministero - prevedeva la costruzione di una nuova infrastruttura volta ad aumentare le corsie, per tutto il tratto interessato, sia dell'autostrada, che non ne ha esigenza, sia della tangenziale, al fine di alleggerire il traffico e favorire la circolazione. Il costo previsto era di 722 milioni di euro e i tempi di realizzazione stimati in 5 anni e 3 mesi».
I tecnici del Ministero propongono invece «una soluzione mirata al problema, con tre possibili scenari, che garantiscono tutti piena sostenibilità ambientale, un ridottissimo consumo del suolo e costi abbattuti anche del 67% rispetto al progetto in valutazione precedentemente». «Il progetto elaborato dal Mit è capace di raccogliere e convogliare le manovre di ingresso e uscita dalle intersezioni contigue, lasciando che il traffico passante usufruisca della sede attuale della tangenziale senza intralcio, e prevedendo, ripetiamo, un consumo del suolo molto più vantaggioso rispetto alla soluzione precedente».

BONACCINI-MEROLA: «REGIONE E COMUNE NON CONSULTATI, SGARBO ISTITUZIONALE»
Uno "strappo istituzionale molto grave", per una procedura "oltremodo scorretta". Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e il sindaco di Bologna e della Città Metropolitana, Virginio Merola, esprimono il loro "stupore e sconcerto" appena appresa la notizia che il Ministero delle Infrastrutture avrebbe trasmesso a Società Autostrade per l'Italia un nuovo progetto alternativo sul Passante di Bologna senza informare in alcun modo i territori interessati a un'opera fondamentale per la mobilità locale, regionale e nazionale. Reazione che hanno messo nero su bianco in una lettera inviata immediatamente al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro Danilo Toninelli per avere chiarimenti su quanto successo. "Se la notizia fosse confermata - scrivono - si tratterebbe di uno strappo istituzionale molto grave, non risultando coinvolti in alcun modo né la Regione Emilia-Romagna né il Comune, né la Città Metropolitana di Bologna".

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