Appalti

Inquinamento acustico, Cassazione condanna Aspi: barriere obbligatorie se il rumore la soglia di tollerabilità

di Q.E.T.

Autostrade per l'Italia deve risarcire (in questo caso in forma specifica) per le immissioni sonore dovute al traffico veicolare oltre la soglia tollerabile. La qualità della vita infatti deve prevalere sulle esigenze della produzione.

La Corte di cassazione, sentenza n. 28893 pubblicata ieri, ha così confermato la condanna della concessionaria a costruire una barriera antirumore di 400 metri, per una altezza di sei metri, in prossimità del tratto autostradale denominato “dei Trafori”. La questione era stata sollevata dai proprietari di un fabbricato urbano, adibito ad abitazione principale, in località Castelletto Ticinese (No). Respinte invece le domande relative ai danni alla salute ed esistenziali ritenuti non provati. Nel rigettare il ricorso della concessionaria, la Suprema corte per prima cosa ha respinto l'eccezione di giurisdizione, affermando che il giudizio sulle «immissioni acustiche da autostrade» appartiene alla giurisdizione ordinaria e non a quella amministrativa.

Per i giudici di legittimità poi «correttamente» la Corte di merito ha rilevato che «risulta palese l'elemento soggettivo che sostiene l'illecito ex art. 2043 c.c., costituito dalla colpa per negligenza nella costruzione e manutenzione del manufatto, aggravata nel momento in cui Autostrade per l'Italia, pure edotta della situazione potenzialmente lesiva, non ha adottato alcuna misura di contenimento del rumore, nemmeno in ottemperanza dei reiterati provvedimenti giudiziali esecutivi», e ciò, conclude sul punto la Cassazione, «nonostante la posizione di custode della stessa società, in quanto tale obiettivamente munita di poteri gestori».

La sentenza della Cassazione

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