Appalti

Imprese, a Cmc non bastano i 50 milioni Anas. In Italia cantieri a rischio per 1,2 miliardi

di Alessandro Arona

Sono 21, dalla Sicilia alla provincia di Bolzano, i cantieri aperti in Italia da Cmc, la coop di Ravenna numero 4 tra i gruppi italiani di costruzione (con un fatturato di 1.119 milioni di euro nel 2017) che venerdì 9 novembre ha annunciato la decisione di non pagare la cedola di interessi in scadenza giovedì 15 novembre per il prestito obbligazionario da 325 milioni di euro collocato nel novembre 2017 con scadenza 15 febbraio 2023 e cedole semestrali dal 3% di interessi (6% annuo).

Ieri fra l’altro i i valori dei due bond di Cmc Ravenna sono crollati sul mercato secondario.
Il bond da 250 milioni con scadenza ad agosto 2022 e quello da 325 milioni con scadenza nel febbraio del 2023 stanno perdendo circa il 55% del loro valore, ridottosi ormai a soli 17 centesimi per ogni euro di valore nominale.

Mediobanca, nominato pochi giorni prima dalla coop advisor finanziario (insieme a Studio Trombone dottori commmercialisti) ha imposto in sostanza un congelamento dei flussi finanziari della società, in attesa degli «approfondimenti in corso» sui conti della società e la situazione di cassa. Dunque niente pagamenti, comprese le cedole, per almeno 15 giorni, tempo che il consiglio di ammistrazione si è dato per «valutare gli esiti» della due diligence in corso, gestita da Mediobanca. Sembra per il momento esclusa ogni ipotesi di richiesta di concordato preventivo, e lo stesso pagamento della cedola potrebbe essere solo rinviato, escludendo l’ipotesi anche solo parziale di default.

Resta comunque il fatto che Cmc ha affidato ai due advisor finanziari (e ai due legali: lo studio del prof. Andrea Zoppini e l'avv. Fabrizio Corsini) il compito di «individuare, nel più breve tempo possibile, le misure necessarie al superamento in continuità aziendale della attuale situazione di difficoltà, per poi negoziare una complessiva manovra di riorganizzazione della propria esposizione finanziaria».
Il Consiglio ha dunque «deliberato di riconvocarsi quanto prima, e comunque non oltre quindici giorni dalla data odierna, per valutare gli esiti degli approfondimenti in corso con l'ausilio degli advisors e assumere le conseguenti determinazioni».

Dunque: 1) due diligence fatta dagli advisor; 2) entro 15 giorni nuovo Cda per valutare; 3) complessiva manovra di riorganizzazione del debito, da negoziare con le banche.

LA CEDOLA E I 50 MILIONI DALL’ANAS
Il pagamento Anas per Sal e contenziosi, per un valore di 50 milioni di euro, comunicato dalla società strade nei giorni scorsi, è effettivamente pervenuto a Cmc. Ma si tratta di circa la metà di quanto richiesto dalla società, e comunque i cantieri in Sicilia per la Agrigento-Caltanissetta (società di scopo Empedocle 1 e 2) si sono fermati nei mesi scorsi per il contenzioso tra Cmc e Anas, e il riavvio dei fornitori e subappaltatori impiegherà un po’ di tempo per andare a regime.

La cedola semestrale sul bond in scadenza (bond numero XS1717576141, 6% annuo) vale 9,75 milioni di euro, non una cifra “monstre”, tenendo conto che tre giorni prima sono entrati in cassa 50 milioni
, ma neanche indifferente per una società che ha un rapporto tra Posizione finanziaria netta ed Ebitda di 5,84 (la soglia di rischio è sopra 4).

Mediobanca ha in sostanza imposto la moratoria alla cassa, almeno per un paio di settimane, in attesa di capire e pronunciarsi. Poi a decidere sarà il Cda di Cmc.

LA SITUAZIONE DI CMC
Il 15 ottobre la società ha comunicato i mancati incassi per 108 milioni di euro avvenuti nel corso del 2018, relativi a mancati pagamenti Anas per due opere in Sicilia (per la superstrada Agrigento-Caltanissetta), due lavori in Kenya per opere idriche (circa 60 milioni di euro di mancati incassi), un'altra opera idrica in Nepal (circa 10 milioni).
Mancati incassi che hanno portato a un peggioramento della posizione finanziaria netta rettificata della società (debiti meno disponibilità liquide) dai 670 milioni di fine 2017 fino a 825 miloni, portando nella semestrale al 30 giugno 2018 il rapporto Pfn/Ebitda, già alto nel 2017 (3,84), vicino alla soglia di rischio considerata dagli analisi finanziari intorno a quattro, al valore “da allarme” di 5,84.
Poi però, il 22 ottobre, il direttore generale Paolo Porcelli ha spiegato a «Edilizia e Territorio» che «non si tratta di pagamenti saltati, sono solo di slittamenti, e nelle ultime settimane le cause del ritardo sono tutte state rimosse, e i pagamenti arriveranno entro l'anno».
Così è stato in effetti per Anas, ma pochi giorni fa la società - probabilmente pressata dalle banche - ha deciso di affidarsi a Mediobanca per una due diligence in tempi rapidi.

I CANTIERI CON ANAS
Cmc ha in corso con Anas cinque grossi lavori, per un valore delle opere di 1,6 miliardi di euro, ma si tratta di cantieri in fase avanzata di realizzazione, importanti soprattutto per il contenzioso su Sal non pagati e riserve per extracosti (110 milioni di “petitum” di cui 50 pagati), piuttosto che per la quota residua da realizzare, che vale solo 136 milioni di euro.

Due contratti sono per la superstrada Agrigento-Caltanissetta, e su questi si sono registrate le maggiori tensioni con Anas per il riconoscimento dei Sal e il relativo pagamento: il lotto Empedocle 1 è praticamente finito, al 99,9% di avanzamento, con valore contrattuale per Cmc di 354 milioni (0,4 milioni residui), il lotto Empedocle 2 è al 90% e vale 669 milioni per Cmc (66,2 milioni residui).
Sempre in Sicilia la Palermo-Lercara Friddi, 231 milioni per la coop e avanzamento 72% (valore residuo per Cmc 65,8 milioni).
Poi un lotto del Quadrilatero Umbria Marche, che vale per Cmc 336 milioni ed è al 98,9% (valore resido 3,7 mln) .
Infine un lotto della nuova Aurelia, tratta Savona-Albissola, 88,7 milioni per Cmc, al 93% (valore residuo 6,2 milioni).

ALTRI LAVORI IN ITALIA
Il fatturato in Italia è stato nell’ultimo bilancio circa il 43% per Cmc, e nel primo semestre 2018 solo il 29,5%.
Il portafoglio ordini, cresciuto da 3.728 milioni di fine 2017 a 4.660 milioni al 30 giugno scorso, è per il 73,5% all’estero, e solo il 26,5% in Italia. Nel nostro paese Cmc ha comunque in corso cantieri che valgono 1,2 miliardi di euro di quota residua da realizzare.

I principali lavori in corso in Italia sono la tangenziale nord-ovest di Merano (Bz), valore 63,7 milioni per Cmc, in avvio, i metrò leggeri di Seregno (Bg, 94,7 milioni residui, appena avviato), di Cosenza (85,1 mln residuo, anch’esso appena avviato) e di Catania (lotto Stesicoro-Catania, 29,4 mln residui).

Poi un lavoro idrico a Trento (21,4 milioni residui), l’ospedale di Camerano (32,6 mln residui), più una serie di piccoli e medi cantieri per edilizia pubblica o privata (commesse con valore residuo tra due e 20 milioni).

LAVORI ALL’ESTERO
Sono all’estero i lavori più importanti, per un valore residuo da 3,4 miliardi di euro.

Per la lista completa si veda la tabella , ma val la pena di segnalare la strada in Zambia da 200 milioni (lavoro da avviare) e l’appalto per manutenzione e gestione di strade in Kuwait, per 242 milioni di euro residui.

Poi c’è il corposo pacchetto nel settore idrico, con una quindicina di opere: tra questi i 4 progetti in Kenya per 152 milioni residui (diga di Itare, in corso), 123 milioni (da avviare, Khitino Multipurpose Water project), 111 milioni (diga, lavoro in corso), 92,mln (diga, in corso).

Poi condutture idriche in Argentina per 167 milioni residui e un progetto idroelettrico in Nepal da 50 milioni di euro (residuo).

Poi i due megaprogetti in Sud Africa (ricostruzione del porto di Durban, 255 milioni, da avviare) e Zambia (miniera sotterranea, 288,6 milioni residui).

I principali cantieri di Cmc Ravenna

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