Appalti

Metrò C Roma, contenzioso da 30 milioni sugli oneri per la sicurezza. Sentenza fra 9 mesi

di A.A.

Sarà deciso direttamente nel merito in un'udienza del prossimo luglio il ricorso amministrativo con il quale Metro C, società di progetto costituita da Astaldi, Vianini Lavori, Ansaldo STS, Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi e Consorzio Cooperativa Costruzioni per la realizzazione della Linea C della Metropolitana di Roma, contesta la delibera con cui l'Anac nell'agosto 2016 ritenne le procedure adottate per la valutazione e contabilizzazione degli oneri di sicurezza non coerenti né con le previsioni del progetto preliminare né con quanto indicato dal Regolamento sui piani di sicurezza nei cantieri.
L'ha deciso il Tar del Lazio con un'ordinanza con la quale, nel fissare il 3 luglio prossimo l'udienza per la discussione di merito, ha respinto la richiesta con la quale Metro C
sollecitava tra l'altro la sospensione della delibera Anac del 31 agosto 2016 con condanna al risarcimento del danno.

Il nodo del contendere "cuba" 29,5 milioni di euro: tanto valgono gli oneri della sicurezza "pagati in eccesso" da Roma Metropolitane (Comune di Roma Capitale) al general contractor Metro C, applicando i calcoli della delibera Anac. Le imprese sostengono che Roma Metropolitane sta già facendosi restituire questa cifra (pagata negli anni scorsi) pagando meno del loro valore i Sal per i lavori conclusi. Per questo chiedevano al Tar una decisione cautelare.

Ma i giudici hanno ritenuto che «le questioni giuridiche sollevate necessitano un approfondimento incompatibile con la fase cautelare e che per tale ragione non sussistono le
condizioni per la concessione della tutela cautelare» e considerato tuttavia che «per la delicatezza e complessità della vicenda, è opportuna la fissazione della discussione del merito con sollecitudine», ovvero il 3 luglio 2019.

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