Appalti

Gronda Genova, per Toninelli «non esiste nulla». Aspi ribatte: «Pronti all’avvio dei lavori, manca atto dovuto Mit»

di Alessandro Arona

Botta e risposta sulla Gronda autostradale di Genova tra il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e la concessionaria Autostrade per l’Italia.
Così Toninelli: «Sulla Gronda Non esiste niente. Il progetto è fermo. Aspetto anche qui l'analisi costi/benefici. Mi fa incavolare il fatto che, come accadeva negli ultimi anni, sia stata utilizzata come mezzo di scambio dal concessionario di Autostrade per l'Italia per farsi prorogare la concessione . Se una concessione finisce la rimetto a gara. Politicamente questa
storia è stata un fallimento totale».

Tutt'altra storia secondo Autostrade: «Il progetto definitivo - scrive la società in un comunicato - ha già ottenuto da tempo non solo le autorizzazioni urbanistiche e ambientali, ma anche la pubblica utilità preordinata agli espropri». Risale in particolare al settembre 2017 (dopo la conferenza dei servizi chiusa nel 2015 e il progetto definitivo con l’ottemperanza alle prescrizioni, anche della Via, consegnato il 26/4/2016) il decreto del Ministero delle Infrastrutture che sancisce l'approvazione del progetto definitivo e dichiara la pubblica utilità dell'opera.
«Ad oggi - prosegue la società del Gruppo Atlantia - Autostrade per l'Italia resta in attesa solo del via libera da parte del Mit (ritenuto dovuto ed imminente) del progetto esecutivo per avviare i lavori di realizzazione».

L'Ad di Autostrade, il 28 maggio scorso a Genova, aveva annunciato la pubblicazione entro l'anno di bandi di lavori per 3,4 miliardi di euro, su un costo totale di 4,3 miliardi. «Abbiamo - disse allora Castellucci - l'autorizzazione definitiva del progetto da parte del ministero delle Infrastrutture e sono in corso gli ultimi affinamenti sul progetto esecutivo». Aspi annunciò che i bandi e l'opera sarebbe partiti comunque, anche senza la mini-proroga di 4 anni alla concessione accordta da Delrio con la Ue ma non ancora tradotta in atto aggiuntivo contrattuale.

«Il progetto Gronda - prosegue Autostrade - è stato avviato agli inizi degli anni 2000 ed è passato attraverso anni di studi e analisi, anche di costi-benefici. Nel 2009 è stato oggetto a Genova del primo dibattito pubblico mai tenutosi in Italia, durato oltre 6 mesi e conclusosi con il favore del territorio, che ne attende ora la realizzazione». «Il solo progetto esecutivo - prosegue Aspi - di cui si attende la imminente approvazione per poter partire con le attività di predisposizione degli scavi, conta ben 12.000 tavole. Ad oggi sono stati completati gli espropri di 98 unità abitative, le cui famiglie stanno ultimando i propri trasferimenti; sono peraltro in corso le attività per la ricollocazione di oltre 30 unità produttive, di cui 27 già completate. Tutte le aree di cantiere sono state acquisite in occupazione temporanea per oltre 270.000 mq e sono stati formalizzati oltre il 60% degli accordi per la rimozione delle interferenze».

La puntuale indicazione delle attività fatte e delle autorizzazioni ricevute sembra anche un messaggio a Toninelli: se il Mit non dà l’ok al progetto esecutivo, «atto dovuto», si espone a richieste di risarcimento danni.

La partita è però aperta. La realizzazione della Gronda è prevista nell’atto aggiuntivo di Autostrade per l’Italia del lontano 2004, è dunque parte integrante della concessione in essere. E - appunto - già autorizzata da Via, conferenza di servizi, decreto Mit sul definitivo. Senza atto aggiuntivo con la mini-proroga la convenzione in essere prevede aumenti tariffari su tutta la rete Aspi per il 18% circa in dieci anni. Un maxi-aumento che Delrio volle evitare con la concessione di 4 anni in più ad Aspi, e che probabilmente Toninelli vuole evitare, se non con un’analisi costi-benefici che non avrebbe alcun valore giuridico dopo gli ok formali degli anni scorsi, con la risoluzione della concessione per il crollo del Ponte Morandi. Iter procedurale che sta (lentamente) facendo il suo corso, con incerto esito. Se si andrà verso la risoluzione, sicuarmente Autostrade metterà nel conto dei risarcimenti anche le spese già sostenute per la Gronda in questi 14 anni (dal 2004).

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