Appalti

Genova, l’austriaca Strabag: «Pronti alla ricostruzione, partner perfetto Cimolai»

di Alessandro Arona

(nella foto il viadotto Farma sulla E55 Grosseto-Fano, con piloni in calcestruzzo e strutture orizzontali in acciaio, realizzato per Anas da Strabag Italia in Ati con Intercantieri Vittadello, inaugurato il 1° agosto 2017)

Strabag Spa, impresa di costruzione italiana da circa 100 milioni di euro di ricavi, controllata dal colosso austriaco Strabag AG, gruppo da 14,6 miliardi di euro di giro d’affari, numero 6 nella classifica dei costruttori europei (per fatturato) è pronta a partecipare alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova. Lo spiega la presidente di Strabag Italia Marina Humitsch in questa intervista in esclusiva a «Edilizia e Territorio»: «Siamo interessati alla ricostruzione del ponte, aspettiamo dal commissario le regole per l’affidamento degli appalti. Siamo un’impresa di costruzione generale parte di un gruppo da quasi 15 miliardi di euro, abbiamo già realizzato in Italia diverse opere infrastrutturali, tra cui un maxi-lotto del Quadrilatero Marche Umbria, un lotto della Pedemontana Lombarda, un lotto della Sgc Siena-Grosseto, e all’interno di queste opere molti ponti e viadotti. Fra l’altro abbiamo spesso collaborato con Cimolai, una delle migliori imprese nel mercato della carpenteria metallica, e saremmo felici di lavorare con loro anche per il ponte di Genova».

«Una volta che il commissario si sarà pienamente insediato - prosegue Humitsch - ci candideremo, faremo sapere il nostro interesse. Circa le procedure di affidamento, siamo anche noi in attesa di capire meglio come si muoverà il commissario, ma credo che un affidamento diretto sarbbe in contrasto con le norme europee, ci aspettiamo che ci sia almeno un invito alle imprese qualificate e interessate».

Circa il nodo delle qualifiche per la ricostruzione, Marina Humitsch osserva che «sì, certamente l’acciaio è il materiale giusto per la ricostruzione del ponte di Genova, sia per la velocità che può garantire sia dal punto di vista psicologico, per dare il segno di una svolta. Tuttavia credo che a guidare l’operazione, come capogruppo, debba senza dubbio essere un’impresa generale di costruzione. Noi abbiamo spesso lavorato con la Cimolai di Pordenone, davvero un’ottima impresa, seria e affidabile fra l’altro. Con loro da ultimo abbiamo demolito e ricostruito in 8 mesi i padiglioni 29 e 30 della Fiera di Bologna (un lavoro da circa 46 milioni di euro, inaugurato il 13 settembre scorso). Ma sempre gli interventi hanno visto noi come capogruppo, e Cimolai in Ati oppure subappaltatore».

«Non abbiamo ancora definito una vera alleanza con Cimolai per il ponte - precisa il consigliere delegato di Strabag Spa, Rocco La Capra - perché aspettiamo le regole per l’affidamento. Ma per quanto ci riguarda sarebbe il partner ideale».

Come si diceva Strabag è uno dei principali gruppi di costruzione europeo, 14,6 miliardi di fatturato nel 2017, numero 6 della classifica (guidata dalla francese Vinci con 40,2 miliardi e poi la spagnola Acs con 34,9 mld), mentre la prima italiana è Salini Impregilo all’11° posto con 6,1 miliardi di cifra d’affari.
Strabag è presente in Italia dagli anni Ottanta,  quando acquisì la bolognese Adanti dal gruppo Maccaferri. Attualmente Strabag Italia ha circa 100 dipendenti stabili e altri 100 sono attivi sui cantieri. Nel 2017 «ha fatturato circa 100 milioni di euro» spiega Humitcsh, realizzato con opere come il lotto 5,6,7,8 da 255 milioni sulla Grosseto-Siena (nell’agosto 2017 l’inaugurazione del viadotto Farma, lungo 770 metri, con struttura orizzontale in acciaio poggiante su 10 pile in calcestruzo alte fino a 100 metri), i padiglioni di Bologna, il maxilotto sul Quadrilatero. Attualmente i principali cantieri in corso («Il nostro portafoglio residuo vale circa 200 milioni»,. spiega la presidente), sono il lotto «sottoattravresamento Isarco» sul tunnel ferroviario del Brennero, insieme a Salini Impregilo (l’opera vale 301 milioni), il lotto sulla Siena-Grosseto e gli appalti per la costruzione dei punti vendita Aldi in Italia.

«Rispetto alle dimensioni del nostro gruppo - osserva Humitsch, che fa anche parte del board di Strabag Ag a Vienna - si tratta in Italia di piccoli numeri, ma è nostra intenzione allargare la nostra presenza in Italia».

Strabag è salita agli onori delle cronace nel 2018 per il duro contenzioso con Pedemontana Lombarda Spa (controllata indirettamente dalla Regione Lombardia) per il secondo maxi-lotto della superstrada, lavoro da 1,7 miliardi di euro aggiudicato nel 2011 a Strabag, insieme a Glf, Icm (ex Maltauro) e Adanti, ma realizzato finora solo nel tratto B1 da 208 milioni e poi fematosi per mancanza di soldi da parte del committente: dopo un contenzioso durato anni tra Strabag e Pedemontana Spa sulla riutilizzabilità dei materiali da scavo e gli extracosti emersi con la progettazione esecutiva (Strabag ha chiesto 300 milioni in più), nel gennaio scorso il committente Pedemontana ha risolto unilateralmente il contratto e chiesto l'escussione delle garanzie fideiussorie per 260 milioni (situazione che fra l’altro rischia ora di aggravare le crisi di Glf e Icm ex Maltauro), scatenando ovviamente i ricorsi di Strabag al tribunale civile di Milano (udienze la prossima settimana).



Per saperne di piùRiproduzione riservata ©