Appalti

Ponte Genova, Toti: «Demolire e ricostruire insieme». Incontro con Conte per il decreto

di A.A.

«Ora il Governo ha fatto un decreto legge su Genova, ma se i tempi per la ricostruzione del ponte Morandi non saranno quelli previsti da noi (entro settembre l'inizio della demolizione e entro novembre l'inizio del cantiere) ne risponderanno davanti ai liguri e agli italiani».
Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, così ieri affilava le armi in vista dell’incontro decisivo - oggi a Palazzo Chigi, a Roma - con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Come abbiamo raccontato, il decreto Genova (e altre emergenze) è stato approvato giovedì scorso “salvo intese” in un testo privo dell’articolo chiave sul commissario e le modalità di ricostruzione del ponte Morandi. Conte e Toninelli hanno più volte dichiarato che la nomina del commissario avverrà con Dpcm, entro 10 giorni dall’entrata in vigore del Dl (non imminente). Oggi a Palazzo Chigi si discuterà anche del nome del commissario, ma soprattutto delle modalità di ricostruzione: chi fa la stazione appaltante, come si affidano i lavori e le progettazione, Autostrade sarà in qualche modo coinvolta o no, quali poteri avrà il commissario?

«L'inizio della ricostruzione del ponte Morandi - ha detto ancora Toti, ieri a Genova - deve avvenire in contemporanea alla demolizione, stiamo parlando di tempi legati a settimane, non a mesi, non so quanto siano compatibili con l'impianto del decreto». «La demolizione deve partire appena la Procura dissequestrerà il ponte».
«Nel Decreto Genova - ha spiegato Toti - mancano ancora alcune cose e bisognerà chiarire tutte le macro dinamiche che stanno dietro a chi costruisce il ponte. Con quali modalità? In
quali tempi? E quali investimenti strategici prevede il Governo per Genova? Come la Gronda che avrebbe dovuto partire nei prossimi mesi».

Il commissario per la ricostruzione del ponte di Genova - ha detto sempre ieri il premier Giuseppe Conte - «come da decreto è previsto che sia nominato entro 10 giorni dall'entrata in vigore del decreto stesso. Non abbiamo ancora l'identikit preciso, ma ci interessa il risultato: colui che ci garantirà di poter realizzare il ponte quanto prima». «Ho preso un impegno con gli italiani - ha aggiunto - inaugurerò io stesso il ponte con tutto il Governo. E 'quanto prima' significa 'vorremo stupirvi'».

DIVIDERE I POTERI COMMISSARIALI
I poteri del Commissario Straordinario non dovranno assorbire quelli del Commissario
dell'emergenza. È quanto chiederà al premier Giuseppe Conte il governatore ligure Giovanni Toti. Nell'incontro in programma a Palazzo Chigi, alla presenza anche del sindaco Marco Bucci, il governatore, secondo quanto si apprende, chiederà modifiche tecnico-giuridiche al Decreto Genova anche su altri punti come i contributi ai privati, indennizzi agli sfollati, maggiori investimenti sul trasporto pubblico locale, assunzioni del personale e garanzie sulle infrastrutture, come la Gronda. Ieri in Regione si sono susseguite riunioni per portare le modifiche al Decreto.

Tra i punti fondamentali, i poteri del Commissario straordinario. Se il Decreto resta come scritto oggi i poteri del Commissario per l'emergenza confluirebbero entro 5 giorni in
quelli del Commissario per la ricostruzione. Una ipotesi che piazza De Ferrari respinge per evitare di allungare i tempi di interventi già avviati con successo

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