Appalti

Obbligo di rotazione, l'Anac ribadisce la stretta sul reinvito dell'appaltatore uscente

di Mauro Salerno

Il reinvito dell’appaltatore uscente alla procedura negoziata deve essere sempre considerato come un’ipotesi eccezionale. Da motivare nel rispetto di paletti particolarmente stringenti da parte delle stazioni appaltanti. Che in questo caso non possono pensare in alcun modo a meccanismi di sorteggio.

Aggiornando (con i punti 5 e 6) le Faq sull’applicazione delle regole nei piccoli appalti sottosoglia, l’Autorità Anticorruzione ribadisce l’assetto rigido sulla possibilità di reinvito o reincarico dell’impresa uscente alla procedura negoziata destinata a selezionare un nuovo soggetto a cui affidare l’appalto. L’occasione è fornita dalla richiesta di una stazione appaltante. Il parere richiesto all’Anac riguarda la possibilità di reinvitare il gestore dell’appalto uscente, al di fuori dei casi eccezionali previsti dalle linee guida sul sottosoglia (paragrafo 3.7), nel caso in cui il vecchio appaltatore sia stato estratto tra i sorteggiati a partecipare alla procedura negoziata.

La risposta dell’Anac è sostanzialmente negativa. Innanzitutto, l’Autorità ribadisce che «il re-invito all'operatore uscente costituisce ipotesi di stretta eccezionalità», ammissibile solo nei casi espressamente previsti dalle linee guida. Inoltre, continua l’Anac, il sorteggio non può essere considerato uno strumento idoneo a garantire il rispetto del principio di rotazione previsto dal codice degli appalti. «Tale disposizione, infatti, rende doverosa la rotazione tanto in relazione agli affidamenti che agli inviti».

L’altra novità contenuta nell’aggiornamento delle Faq riguarda la richiesta di una stazione appaltante di non pubblicare l’elenco degli iscritti a un albo nel caso in cui il numero delle imprese ammesse sia talmente ridotto da facilitare intese anti-concorrenziali.

Anche in questo caso la risposta dell’Anac è negativa. Per l’Autorità è vero che in caso di poche iscrizioni «la pubblicazione preventiva degli elenchi potrebbe favorire l'insorgenza di accordi collusivi».Quando questo accade, però, invece di puntare sulla “segretazione” dell’elenco (contraria ai principi di trasparenza) le stazioni appaltanti dovrebbero ovviare alla carenza di candidature seguendo due strade. Il primo suggerimento è quello di procedere per successive consultazioni di mercato precedute da un avviso pubblico. Il secondo è quello di”allearsi” con altri enti pubblici che abbiano le stesse esigenze di appalto per unire le forze e allargare il bacino delle possibili candidature.

Le Faq sugli appalti sottosoglia aggiornate dall’Autorità

Le linee guida Anac n. 4 sugli appalti sottosoglia

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