Appalti

Codice appalti/2. Oice: project manager in aiuto alle Pa per gestire gli appalti oltre 100 milioni

di Mau.S.

Difficile gestire un grande appalto se non si hanno mezzi e competenze. Parte da questa constatazione la prima proposta avanzata dall’Oice (società di ingegneria e architettura) nell’ambito della consultazione aperta dal Mit sulle correzioni da apportare al codice.
«L'obbligo di nomina di una struttura di project management esterno alla Pa. e a suo supporto, per opere complesse e di particolare importanza, scelto con procedure ad evidenza pubblica, come avviene usualmente a livello internazionale e nel settore privato per garantire tempi e costi dell'investimento, eviterebbe spreco di denaro pubblico». Il suggerimento è far scattare l’obbligo per i lavori superiori a cento milioni, valutando anche l’idea di attingere al mercato per selezionare i responsabili del procedimento (Rup).

Nel documento inviato al Mit l’Oice concentra l’attenzione su 14 degli oltre 200 articoli del codice. In diversi casi , più che correzioni le richieste riguardano il mantenimento delle norme attuali. Accade così per le regole relative all’appalto integrato, all’obbligo di qualificazione delle stazioni appaltanti all’albo dei commissari di gara.

Tra le modifiche compaiono invece l’invito a ridurre al 20% il peso massimo dell’elemento prezzo nelle gare di progettazione (rendendo espliciti i calcoli effettuati dalle stazioni appaltanti per determinare i compensi) e a nominare collaudatori esterni de la direzione dei lavori è affidata a soggetti interni alle Pa.

Le osservazioni dell’Oice

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