Appalti

Ponte, Toninelli: «Lo ricostruirà lo Stato, pagherà Aspi». Ma la maggioranza frena

di A.A.

«Non sarà Autostrade per l'Italia a ricostruire il Ponte Morandi a Genova, il governo è compatto. La ricostruzione sarà affidata a un soggetto pubblico, ma a pagare i costi sarà la società concessionaria Aspi». Lo ha detto il ministro delle delleInfrastrutture Danilo Toninelli, nelle comunicazioni alla Camera sul crollo del Ponte.
La risoluzione di maggioranza però, approvata dalla Camera, è più prudente: «Si impegna il governo ... a valutare, ferma restando la salvaguardia della funzionalità delle infrastrutture nel periodo transitorio, ogni implicazione in merito all'opportunità di affidare la ricostruzione del ponte Morandi ad un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica, riconoscendo comunque prioritariamente un obbligo di partecipazione degli oneri relativi alla medesima ricostruzione in capo alla società concessionaria»

Stessa dinamica sulla revoca della concessione: «Il 16 agosto è stata avviata la procedura di revoca - così il Ministro Toninelli - ed è stato così formalmente contestato il gravissimo inadempimento della società concessionaria rispetto agli obblighi di manutenzione ordinaria e straordinaria e custodia. Le concessioni autostradali garantiscono assurdi guadagni ai privati, questo Governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni autostradali e degli obblighi convenzionali, per impostare questi rapporti sulla base di nuovi princìpi e di più soddisfacenti equilibri giuridico-economici».
Così invece la risoluzione: «Si impegna il governo ... a verificare se, in relazione al rapporto di concessione con Autostrade per l'Italia s.p.a, vi siano gli estremi per la revisione, la revoca o la risoluzione della concessione, in relazione sia all'oggettivo difetto di buona custodia, testimoniato dal collasso del ponte Morandi, che in relazione alle risultanze della Commissione ispettiva istituita presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nonché degli accertamenti medio tempore compiuti dall'autorità giudiziaria»

POLEMICA SULLE PRESSIONI
“Nonostante le pressioni, interne ed esterne, che abbiamo subito, abbiamo messo a disposizione della collettività atti che tanti cittadini nel corso degli anni hanno richiesto all'Amministrazione, vedendosi sempre sbattere portoni in faccia”. Così il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli alla Camera in relazione alla pubblicazione delle convenzioni autostradali. “Se ha subito pressioni - ha attaccato Maurizio Lupi, Noi con l'Italia, ex ministro delle Infrastrutture - il Ministro faccia i nomi, perché sarebbe un reato”. “Il Ministro Toninelli dovrebbe, come pubblico ufficiale, denunciare il reato alla magistratura” hanno aggiunto Andrea Orlando, Pd, ex ministro della Giustizia, e Francesco Paolo Sisto, Forza Italia. “Toninelli faccia i nomi qui in aula!”, ha urlato Vittorio Sgarbi, Forza Italia.

LA RICOSTRUZIONE
«Il Governo - ha detto Toninelli - è compatto nel ritenere che i lavori di ricostruzione del ponte non possano essere affidati ed eseguiti da chi giuridicamente aveva la responsabilità di non farlo crollare». «Lasciare ad Autostrade per l'Italia - ha aggiunto il Ministro - la ricostruzione del viadotto sarebbe una follia e irrispettoso nei confronti dei familiari delle vittime. La ricostruzione va affidata a un soggetto a prevalente o totale partecipazione pubblica dotato di adeguate capacità tecniche, mantenendo in capo al concessionario l'ovvio onere dei costi. L'integrale finanziamento dell'opera da parte della Società concessionaria rappresenta solo una minima parte del risarcimento dovuto e non ha nulla a che vedere con la procedura di decadenza dalla concessione. Sulla ricostruzione del ponte dovrà esserci il sigillo dello Stato».
Critiche le opposizioni, che in generale hanno chiesto al Ministro - senza avere risposta - più chiarezza sulle procedure (garà, affidamento diretto, norma derogatoria nel decreto legge; e sul fatto che sia comunque Aspi a pagare).

TONINELLI,”PRESTO BANCA DATI SU TUTTE LE INFRASTRUTTURE A RISCHIO”
Nelle comunicazioni alla Camera sul crollo del Ponte di Genova, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha spiegatio che«Già nelle prossime settimane istituiremo una banca dati, a livello centrale, che possa acquisire tutte le informazioni riguardanti lo stato e la manutenzione di tutte le nostre infrastrutture. Questo intervento è indispensabile per passare dalla logica dell'emergenza alla logica della prevenzione. Questa banca dati ci consentirà di intervenire ciascuno per la propria competenza per mettere in sicurezza il patrimonio infrastrutturale pubblico.Faremo, inoltre, in modo che vengano attuate ulteriori e più aggiornate verifiche tecniche sulle infrastrutture che fanno capo ai concessionari. Oltre a questo, il decreto disporrà l'applicazione di tecnologie avanzate di monitoraggio costante delle opere».

TONINELLI: “IN ARRIVO DECRETO LEGGE PER GENOVA, AIUTI A PERSONE E IMPRESE”
“Il Governo sta predisponendo un provvedimento d'urgenza, un decreto legge, per Genova e per le infrastrutture, in grado di soddisfare al meglio le esigenze di una comunità duramente colpita. Si tratta di tutelare in primo luogo le persone e le imprese danneggiate”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli alla Camera, nelle comunicazioni sul crollo del Ponte Morandi a Genova. “Il Governo - ha spiegato Toninelli - metterà in campo forme di aiuto in ordine alle rate dei mutui che molte famiglie sono costrette a pagare su immobili che non possono più abitare. Inoltre, aiuterà le imprese, ricadenti nell'area del crollo del ponte, a riprendere i cicli produttivi, prevedendo forme di agevolazione fiscale o incentivi alla temporanea delocalizzazione. Attenzione sarà rivolta anche alle imprese dell'indotto, seppur ubicate esternamente all'area danneggiata, che stanno subendo danni economici”.


AUTOSTRADE: TONINELLI, “NELLE CONCESSIONI ASSURDI GUADAGNI AI PRIVATI. ORA UTILI DEVONO ESSERE REINVESTITI”
“La concessione ad Autostrade per l'Italia che non sarebbe mai dovuta esistere in termini tanto vantaggiosi per i privati a danno dello Stato e dei cittadini”. Così Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture, alla Camera. “E' giunto il momento di fare i nomi e i cognomi dei responsabili di questo gigantesco regalo della cosa pubblica ai privati, degli assurdi guadagni garantiti alle concessionarie autostradali: sono i governi Prodi I, D'Alema, Berlusconi I e II, Prodi II, Renzi e Gentiloni”.”Questo Governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni autostradali - ha aggiunto il Ministro cinquestelle - e degli obblighi convenzionali, per impostare questi rapporti sulla base di nuovi princìpi e di più soddisfacenti equilibri giuridico-economici. Di certo saranno cancellate le convenzioni nelle quali i costi sono pubblici e i profitti privati come quelle stipulate sotto di Governi di Prodi e Berlusconi”.
“D'ora in avanti - conclude - tutti i concessionari, pubblici o privati che siano, saranno vincolati a reinvestire gran parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione e dovranno comprendere che l'infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico del Paese”.

La relazione di Toninelli

La risoluzione approvata dalla maggioranza

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