Appalti

Grandi opere/1. Fraccaro: «Costi-benefici in tempi rapidi. Sì alle infrastrutture»

di A.A.

«Riesaminare costi e benefici delle grandi opere, per avvicinarle alle reali esigenze dei cittadini e dei territori, non contrasta in alcun modo con la volontà del governo di rilanciare gli investimenti pubblici. Su questo c’è piena sintonia nel governo e con l’obiettivo indicato dal ministro dell’Economia Giovann Tria. Il riesame costi-benefici delle grandi opere sarà fatto in tempi brevi, i più rapidi possibile».
Questo il succo della risposta del ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro (M5S), al question time del 12 luglio in Senato, in risposta a domande di vari senatori di opposizione in tema di grandi opere.
Fraccaro ha spiegato di rispondere a nome del Ministro Danilo Toninelli, impossibilitato a intervenire (era in Puglia per la commemorazione della strage ferroviaria sulla linea Andria-Corato, di cue anni fa).

Le domande erano in realtà più precise: cosa intendete fare della Torino-Lione, del Tap (il gasdotto trans-adriatico), il Terzo Valico, la Av Brescia-Verona, la Napoli-Bari, l’alta capacità in Sicilia? Come state facendo l’analisi costi-benefici, di cui più volte il governo ha parlato: con personale del Ministero delle Infrastrutture, la fa la struttura di missione? oppure con personale esterno specializzato, con gare o con affidamenti diretti? In quali tempi? Non ritenete - infine - che questo obiettivo di ripensamento sulle grandi opere finisca per essere in contrasto con l’obiettivo indicato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria di puntare sul rilancio degli investimenti pubblici come un fattore chiave per accelerare la crescita del Pil?

Rispetto alle domande, le risposte di Fraccaro sono state oggettivamente un po’ vaghe, confermando che su questo punto il ministero delle Infrastrutture e il governo tutto è ancora in fase di studio. D’altra parte lo stesso Tria, il 19 giugno scorso, aveva annunciato l’intenzione di costituire all’interno del governo tre task force, tra cui una sugli investimenti pubblici, per studiare il modo di accelerarne l’attuazione e la spesa effettiva delle risorse stanziate.

Comunque, Fraccaro ha spiegato che all’interno del Governo «c'è perfetta sintonia, in linea con quanto dichiarato dal Ministro dell'economia e delle finanze in sede di discussione del Documento di economia e finanza, circa la necessità che l'Italia punti sugli investimenti pubblici per una rinascita economica e per attivare la crescita. In particolare, centrale in questo ambito è il rilievo delle infrastrutture che è essenziale, essendo queste tra quelle comunemente definite ad alto impatto moltiplicatore ossia in grado di garantire una ricaduta positiva sull'economia nel suo complesso superiore al loro costo. Questo orientamento non contrasta in alcun modo con una revisione degli orientamenti in termini di spesa di risorse, così come di utilità per i cittadini e imprese, dando un maggiore ascolto ai loro bisogni e alle esigenze del territorio e non incentrando le priorità sull'interesse esclusivo di chi realizzerà le opere».

Sì dunque alle infrastrutture, anzi sono una priorità per il governo, ma solo dopo aver revisionato opere e progetti in corso al fine di migliorare il rapporto costi-benefici.

In quali tempi? Come? «Obiettivo del Governo è quello di riesaminare in tempi brevi, che siano quindi più rapidi possibile, le diverse grandi opere per individuare quelle necessarie per i cittadini che dovranno quindi essere concluse, a partire ovviamente da quelle già iniziate. Su quelle che invece risulteranno, a seguito di accurata analisi, avere costi per la loro prosecuzione superiori ai benefici, andranno fatte le opportune valutazioni, processo del resto avviato anche in altri Paesi europei come ad esempio la Francia».

Ma la Torino-Lione? «Con particolare riguardo alla linea alta velocità Torino-Lione, l'impegno del Governo è ridiscutere integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia che rappresenta la volontà di pervenire a decisioni che non intendono rallentare i processi già avviati ma rafforzare i meccanismi di controllo quantitativo e qualitativo della spesa pubblica anche al fine di ridurre gli sprechi. In quest'ottica il Ministero sta procedendo alle complesse analisi di valutazione per le opere oggetto di interrogazione i cui risultati saranno in ogni caso utili all'adozione di soluzioni condivise dal Governo nel suo complesso il cui esito non comporterà ricadute sulla finanza pubblica e sull'azione dell'Esecutivo in quest'ambito».

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