Appalti

Fondo coesione/3. Risorse di cassa al piccolo trotto, 5.292 milioni (il 97% del totale) sono dal 2021 al 2025

di A.A.

L'articolazione finanziaria dei 5.430 milioni di euro stanziati dalla delibera Cipe 98/2018, in Gazzetta il 9 giugno e dunque subito impegnabili, è la seguente:
- anno 2016: 86,56 milioni di euro
- anno 2017: 0,5 milioni di euro
- anno 2018: 19,78 milioni di euro
- anno 2019: 1,35 milioni di euro
- anno 2020: 30 milioni di euro
- anno 2021: 120 milioni di euro
- anno 2022: 400 milioni di euro
- anno 2023: 1.000 milioni di euro
- anno 2024: 1.600 milioni di euro
- anno 2025: 2.172,8 milioni di euro.

Dunque 106,84 milioni spendibili entro quest'anno, quasi nulla nel 2019 e 2020 (31 milioni), tutto il restante 97% delle risorse dal 2021 al 2025, e in particolare dal 2023 in poi.

La delibera precisa che questa "articolazione temporale" è stata decisa sulla base del cronoprogramma delle opere. Il che in parte è vero, perché si tratta di progetti ancora da avviare o in corso. Ma ad esempio le ferrovie e l'Anas contano di mettere in gara i progetti finanziati entro il 2019, dunque cominciare a spendere dal 2020.
C'è il rischio di non avere abbastanza cassa per alimentare i cantieri?

Per le infrastrutture il problema è sempre l'opposto, cioè non avere abbastanza progetti e cantieri per spendere i fondi stanziati, ma se ci fosse esigenza di casa soggetti forti come Anas e Rfi, entrambi nel gruppo Fs, potrebbero senz'altro farsi anticipare liquidità da Cassa Depositi o Bei.

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