Appalti

Prevenzione sismica, in arrivo gli ultimi 73 milioni del maxi-piano della Protezione civile: meno risorse ai privati

di Massimo Frontera

È pronta l'ordinanza della Protezione civile che mette a disposizione 73,5 milioni di euro per la prevenzione sismica di edifici pubblici e privati in tutta Italia. Si tratta dell'ultima tranche di risorse a valere sul programma lanciato nel 2009 e gestito dal dipartimento di Palazzo Chigi ora guidato da Angelo Borrelli. I soldi si riferiscono all'ultima annualità del piano finanziato con 965 milioni di euro nel periodo 2010-2016 in base al decreto legge n.39/2009 (articolo 11).
Sono passati oltre due anni dall'ultima ordinanza della Protezione civile ( n.344/2016 ) che ha messo a disposizione i 145 milioni della penultima annualità del piano. Per quanto riguarda invece l'annualità 2016 - oggetto appunto dell'ordinanza di prossima uscita - oltre alle risorse previste dal piano - pari a 44 milioni di euro - si sono aggiunte anche delle somme ancora non spese, che rientrano quindi nella disponibilità complessiva del programma e che consentono di arrivare alla somma complessiva di poco più di 73,5 milioni di euro. La messa a disposizione delle risorse passa attraverso un decreto di riparto su base regionale e una regolamentazione, a cura di ciascuna Regione, per selezionare gli interventi in base alla situazione e alla necessità del territorio. La nuova ordinanza sarà pubblicata dopo il parere della conferenza unificata (ancora da calendarizzare).

Le novità: priorità a interventi pubblici, applicando le nuove Ntc
Come nelle precedenti ordinanze, anche in questo caso, saranno finanziabili interventi su strutture sia pubbliche che private, per interventi di rafforzamento sismico, miglioramento sismico oppure interventi di demolizione e ricostruzione. Una parte delle risorse è riservata al finanziamento degli studi di microzonazione sismica, di vario livello (1, 2 oppure 3)
Ci sono poi due novità. «Non è prevista una ripartizione delle risorse tra interventi su edifici pubblici e interventi su privati - spiega Mauro Dolce, uno dei direttori generali della Protezione Civile - anche per effetto delle nuove norme tecniche». Nelle precedenti ordinanze, ricorda il tecnico del dipartimento di Palazzo Chigi, alle Regioni si indicava una quota di fondi, tra il 20% e il 40%, da riservare obbligatoriamente agli interventi sul patrimonio immobiliare privato. «Questa riserva non è più obbligatoria - riferisce Dolce - in quanto sono entrate in vigore le misure sul sismabonus che coprono fino all'80%-85% dei costi e sono pertanto molto più efficaci del contributo previsto in questa misura». «Pertanto - prosegue Dolce - le Regioni possono anche decidere di destinare tutte le risorse al pubblico, dando priorità agli edifici e alle opere strategiche, come ospedali e scuole».
C'è poi una seconda novità. Il riferimento tecnico per gli interventi di rafforzamento e miglioramento sismico tiene conto dell'aggiornamento delle norme tecniche sulle costruzioni, in vigore dal 22 marzo scorso. Questo significa che, sintetizza Dolce, «diversamente dal passato, per le opere strategiche, l'intervento di miglioramento sismico deve avere un livello di sicurezza minimo di almeno del 60% rispetto all'adeguamento sismico».

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