Appalti

Napoli-Bari, uno dei tre lotti annunciati a marzo slitta per i ritardi nell'approvazione del Contratto Rfi 2017-21

di Alessandro Arona

Il ritardo nell'approvazione del Contratto di programma Rfi 2017-2021, dovuto al faticoso cambio di legislatura, sta facendo le prime vittime.
Uno dei tre bandi della Napoli-Bari annunciati a marzo da Rfi, quello per il 2° lotto della Frasso Telesino-Vitulano, la tratta Telese-San Lorenzo da 379 milioni di costo complessivo e circa 250 milioni di euro a base d'asta, non sarà pubblicato entro giugno come previsto.
La copertura finanziaria di questo lotto, infatti, è inserita proprio nel CdP Rfi 2017-2021, che a marzo Rfi immaginava potesse essere definitivamente approvato entro il mese di giugno. Come sappiamo, invece, la mancata costituzione delle commissioni parlamentari ha impedito al governo Gentiloni di inviare il documento alle Camere, anche dopo la pubblicazione in Gazzetta del parere positivo del Cipe, a metà aprile. Il CdP non risulta ancora inviato al Parlamento.

In sostanza, dunque, dei tre lotti anunciati in gara entro giugno a marzo:

1) Apice-Hirpinia, 1° lotto funzionale della Apice-Orsara, 889 milioni di euro di costo complessivo, 691 a base d'asta: BANDO PUBBLICATO IL 7 GIUGNO

2) Frasso Telesino-Telese, 1° lotto funzionale della Frasso Telesino-Vitulano, 395 milioni di costo complessivo, base d'asta circa 260 milioni: BANDO NEI PROSSIMI GIORNI

3) Telese-San Lorenzo, 2° lotto funzionale della Frasso Telesino-Vitulano, 379 milioni dicosto totale, circa 250 milioni a base d'asta: BANDO RINVIATO a dopo l'approvazione dela CdP 2017-2021, bando dunque non prima di fine anno.

Il ritardo nell'approvazione del Contratto Rfi e anche l'incertezza che avvolge il Fondo Investimenti comma 140 (si veda il servizio) mettono in realtà in forse il definitivo avvio (in tempi rapidi) di tutti i lotti della Napoli-Bari, che Rfi immaginava a inizio anno.

La società del Gruppo Fs aveva infatti annunciato la possibilità di mandare in gara tra il 2018 e l'inizio del 2019 tutti i lotti mancanti, in particolarfe la Frasso-Vitulano e la Apice-Orsara, per un valore complessivo lavori di circa 4 miliardi di euro (il costo della Frasso-Vitulano è aumentato da 995 a 1.095 milioni, si veda ordinanza 34 del Commissario).

Di questi 4 miliardi, un valore (costo totale) di 1.284 è sicuro, il resto è al momento ancora privo di copertura. Mancano 2.714 milioni, di cui 1.101 nel Contratto Rfi 2017-2021 da approvare e 1.613 che erano attesi nel Dpcm Fondo Investimenti 2018, un dossier che il governo Gentiloni non è riuscito a portare a termine e che ora riparte in sostanza da zero con il nuovo esecutivo.

Rfi aveva annunciato la possibilità di concludere i lavori nel 2025 per la Frasso-Vitulano e nel 2026 per Apice-Orsara e Orsara-Bovino, termini che naturalmente rischiano di slittare se i tempi di finanziamento delle tratte mancanti non saranno recuperati.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©