Appalti

Crisi Condotte, parte la Newco. A metà giugno la liquidità per riavviare i cantieri

di Alessandro Arona

È stata costituita il 1° giugno a Roma «Condotte d'Acqua», l'annunciata Newco concepita fin dall'inizio della fase di concordato in bianco della capogruppo Condotte d'Acqua Spa, aperta l'8 gennaio scorso, come veicolo per rilanciare il gruppo di costruzioni alleggerendolo di una parte dei debiti e delle società controllate, e rinnovando il controllo societario, dalla finanziaria Ferfina della famiglia di Isabella Bruno Tolomei Frigerio al fondo equity Oxy Capital.

La costituzione della Newco è stata annunciata da un comunicato del Gruppo Condotte. «Prende corpo il nuovo soggetto imprenditoriale che avrà la mission di rilanciare il brand e i valori di una delle più antiche aziende d'Italia, nata nel 1880, salvaguardandone le elevate competenze, la specializzazione tecnologica e il prezioso capitale umano».

«Nel nuovo e più snello progetto imprenditoriale - prosegue il comunicato - sarà dunque trasferita l'attività core del Gruppo, affinché si centri l'obiettivo di mantenere i livelli d'eccellenza che hanno fatto di Condotte il terzo player in Italia e un patrimonio del Sistema Paese che non può essere dilapidato. La priorità, sarà quella di ripartire di slancio nei cantieri».

Sono dunque confermate le anticipazioni di Radiocor Plus delle settimane scorse: nella Newco sono state trasferite tutte le qualifiche e tutti i contratti "attivi", tutti i lavori in corso o da attivare cioè, con "patrimonio segregato" però, su richiesta di Oxy, per le commesse "problematiche": Nodavia Firenze, Siracusa-Gela e Algeria, per le quali a finanziare e a rischiare saranno le banche. Nelle vecchia Condotte restano invece i lavori finiti, da collaudare o già collaudati, dove la società dovrà solo gestire gli incassi e i contenziosi con le stazioni appaltanti.

L'accordo tra Ferfina e Oxy/Attestor capital per il salvataggio del Gruppo Condotte è vicino, dovrebbe essere firmato entro questa settimana, per poi garantire la prima tranche di nuova liquidità per 50 milioni di euro entro metà giugno, risorse che dovrebbero consentire alla Newco (costituita oggi) di far ripartire i cantieri. Il 18 giugno i vertici della "nuova Condotte" dovrebbero presentarsi al tavolo di crisi del Ministero dello Sviluppo (da oggi guidato da Luigi Di Maio) per illustrare il piano industriale. A quanto si apprende l'apporto di Oxy e Attestor capital dovrebbe limitarsi a 50 milioni di euro, mentre il resto della nuova liquidità (100-150 milioni) dovrebbe arrivare dalle banche oggi creditrici di Condotte.

Il ruolo di Oxy sarà dunque solo di finanziatore. Il proprietario di Condotte, la vecchia e la New-co, resta la Ferfina della famiglia di Isabella Bruno Tolomei Frigerio, che però nei giorni scorsi in assemblea ha escluso l'ipotesi, che pure era all'ordine del giorno, di aumento di capitale per contribuire al salvataggio di Condotte. A comandare nella futura Newco saranno dunque probabilmente le banche e i commissari giudiziali, che già sono in Condotte con un ruolo di controllo e che ancora più forti saranno dopo la presentazione del piano concordatario, entro il 18 luglio.

Il piano concordatario sarà poi sottoposto, in base all'articolo 172 della legge fallimentare, all'approvazione dell'assemblea dei creditori, e in caso di voto positivo riceverà l'omologa del tribunale. Ci vorranno mesi e mesi, si ipotizza l'inizio del 2019. Le banche dovranno accettare un sostanzioso taglio rispetto al valore nominale del loro attuale debito, ma l'effettiva entità di quello che incasseranno, dopo l'ulteriore liquidità da erogare adesso, dipende dal successo della vendita della Newco, nel 2019-2020, che avverrà con procedura a evidenza pubblica sempre in base alla legge fallimentare. Il valore finale della Newco dipende evidentemente dalla riuscita dell'operazione di rilancio da avviare ora, dal riavvio dei cantieri e degli incassi e dalla conservazione del valore industraile del Gruppo, fino a due anni fa numero tre delle costruzioni in Italia.

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