Appalti

Paolo Astaldi: «Aumento di capitale deliberato dal Cda entro il 15 maggio, concluso entro l'estate»

di Alessandro Arona

L'aumento di capitale di Astaldi, annunciato già alla fine dello scorso anno per il rafforzamento patrimoniale della società, approderà in consiglio di amministrazione entro metà maggio e dovrebbe essere completato entro l'estate. Lo ha detto il presidente della società Paolo Astaldi in apertura dell'assemblea sul bilancio 2017, svoltasi il 27 aprile nella sede della società, a Roma.
«Il consiglio di amministrazione - ha detto Astaldi - sarà convocato entro il 15 maggio, per esaminare il resoconto intermedio sulla gestione, per il primo trimestre 2018, e per esaminare il nuovo Piano industriale 2018-2022, nonché il complessivo programma di rafforzamento patrimoniale e finanziario della società, che riteniamo possa essere completato entro l'estate».

La proposta di aumento di capitale deliberata dal cda dovrà poi essere approvata dall'assemblea dei soci, da convocare almeno 30 giorni dopo. Il cda potrebbe subito indicare, nella seduta entro il 15 maggio, l'accordo con partner industriali per la sottoscrizione di una quota dell'aumento di capitale, che dovrebbe essere di circa 300 milioni di euro, lasciandone un'altra parte al mercato (con prelazione ai soci attuali). A tal proposito, i vertici di Astaldi non commentano però in alcun modo le indiscrezioni del Sole 24 Ore dei giorni scorsi circa trattative in corso con la giapponese IHI (già partner industriale di Astaldi), e il gruppo indiano Reliance Infrastructure Limited, alleata di Astaldi in commesse negli Stati Uniti.
In alternativa, il cda di maggio potrebbe decidere solo il piano industriale e l'entità dell'aumento, svelando eventuali partnership solo in una seconda fase.

APPROVAZIONE BILANCIO
L'assemblea degli azionisti di Astaldi ha approvato il Bilancio di esercizio 2017 con il 99,99% dei diritti di voto presenti. All'assemblea hanno partecipato soci per il 75,71% dei diritti di voto della società (la Fin.Ast Srl della famiglia Astaldi detiene il 52,76% del capitale sociale, pari al 67,43% dei diritti di voto). L'esercizio 2017 si è chiuso con ricavi totali pari a 2.063 milioni di euro (-7% rispetto ai 2.220 del 2016), un Ebitda di 298,5 milioni (297,5 nel 2016), e un risultato operativo (Ebit) di 25 milioni, in forte calo rispetto ai 249,8 milioni del 2016 a causa della svalutazione dei crediti per le commesse in Venezuela per 233,49 milioni. Rispetto all'utile di esercizio 2016 di 73,3 milioni, dunque, l'esercizio 2017 di Astaldi Spa si è chiuso con una perdita di 98,7 milioni, di cui l'assemblea ha deliberato il rinvio a nuovo (cioè senza necessità di copertura immediata da parte dei soci).

DATI CONSOLIDATI
A livello di gruppo il 2017 di Astaldi si è chiuso con ricavi consolidati totali pari 3.060 milioni di euro (in lieve aumento rispetto ai 3.004 del 2016), con una forte crescita del fatturato in Italia, da 452 a 700 milioni, pari al 24,3% del totale (rispetto al 15,8%). Il margine operativo lordo consolidato è stato di 366,376 milioni (rispetto ai 379,858 del 2016), mentre il reddito operativo (Ebit) è calato da 316,9 a 76,345 milioni, sempre a causa della svalutazione dei crediti venezuelani. Il risultato netto consolidato è stato nel 2017 in perdita per 101,175 milioni, rispetto all'utile netto di 72,4 milioni nel 2016.

VENEZUELA PESANTE, «MA CREDITI DA RECUPERARE»
«La situazione in Venezuela è degenerata dall'agosto 2017, portando in pochi mesi a un sostanziale default del paese. Per questo abbiamo deciso una svalutazione prudenziale dei nostri crediti per 233 milioni di euro (su 433 mln totali, per commesse infrastrutturali ferroviarie, ndr). Ma continueremo comunque a lottare per portare a casa tutti i crediti in Venezuela, e siamo confidenti che alla fine li recupereremo». Lo ha detto l'amministratore delegato di Astaldi, Filippo Stinellis, rispondendo in assemblea alla domanda di un azionista. «Abbiamo messo in campo - ha proseguito - una serie di azioni per ridurre il 'rischio geografico', rafforzando la parte acquisitiva in zone a basso e medio rischio. Nel nostro portafoglio non intravvediamo oggi situazioni critiche come quelle in Venezuela».

NUOVO COLLEGIO SINDACALE
L'assemblea dei soci di Astaldi Spa si è chiusa senza ulteriori novità sull'aumento di capitale in arrivo entro l'estate. L'assemblea ha nominato il nuovo Collegio sindacale per il triennio 2018-2020, determinandone i relativi compensi. I nuovi sindaci sono stati eletti sulla base dell'unica lista presentata dal socio di maggioranza Fin.Ast. srl (famiglia Astaldi), titolare direttamente del 40,239% del capitale sociale e complessivamente (anche in via indiretta) del 52,76%. La lista di maggioranza ha ottenuto oltre il 98% dei voti in assemblea. Nominato presidente del Collegio Giovanni Fiori, che sostituisce Paolo Fumagalli. Fiori è professore ordinario di economia aziendale all'Università Luiss di Roma. Gli altri sindaci effettivi sono: Anna Rosa Adiutori e Lelio Fornabaio. Sindaci supplenti sono stati nominati: Giulia De Martino, Francesco Follina e Gregorio Antonio Greco.

ACQUISTO AZIONI PROPRIE
L'assemblea degli azionisti di Astaldi Spa ha approvato di confermare per altri 12 mesi (a partire dal 29 maggio 2018) l'autorizzazione al consiglio di amministrazione ad acquisire azioni ordinarie della società, a un prezzo unitario non inferiore a 2 euro e non superiore a quello medio di Borsa (maggiorato del 10%) dei 10 giorni precedenti l'acquisto. L'autorizzazione è limitata a un massimale rotativo di 9.842.490 azioni di 2 euro ciascuna, e comunque in modo tale che le azioni proprie in portafoglio non eccedano mai il controvalore di 24,6 milioni di euro. L'autorizzazione - spiega la società - «risponde alla finalità di favorire il regolare andamento delle negoziazioni e garantire adeguato sostegno della liquidità del mercato, nonché di mantenere il cosiddetto "magazzino titoli"».

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