Appalti

Imprese, ora bastano 5mila euro di morosità per bloccare il pagamento della Pa (e rischiare l'esclusione dalle gare)

di Massimo Frontera

Approda in Gazzetta la circolare della Ragioneria dello Stato sull'applicazione del "giro di vite" sui pagamenti alle imprese non in regola con il fisco. Le nuove regole - previste dalla legge di Bilancio 2018 - sono scattate dal primo marzo scorso, ma il ministero dell'Economia ha fornito alcuni chiarimenti applicativi solo il 21 marzo, appunto con la circolare della Ragioneria pubblicata sulla Gazzetta del 10 aprile.

Il giro di vite risulta dal "combinato disposto" di due misure. Da una parte il dimezzamento - da 10mila euro a 5mila euro - della soglia oltre la quale le pubbliche amministrazioni (e le società a prevalente partecipazione pubblica) possono sospendere i pagamenti nel caso di inadempienza a versamenti indicati in cartelle esattoriali notificate all'impresa.
Dall'altra parte è stato esteso da 30 a 60 giorni il periodo nel quale la Pa sospende il pagamento delle somme dovute all'impresa, fino al raggiungimento del livello del debito comunicato dall'agente della riscossione.
Questo "mix" applicativo ha delle ricadute pesanti sull'attività delle imprese che operano negli appalti pubblici, rendendo statisticamente più probabile l'esclusione delle gare.
«Il dimezzamento della soglia a 5.000 euro - spiega l'Ance in una nota diffusa alle associazioni territoriali - si ripercuote negativamente sulla partecipazione alle procedure di gara, amplificando il concetto di gravità delle violazioni in materia fiscale e comportando la potenziale esclusione dalle procedure di gara di imprese che abbiano commesso violazioni di importo scarsamente rilevante». Non solo. «Sotto altro aspetto - aggiunge l'Ance - l'abbassamento della soglia in questione e il contestuale raddoppio a 60 giorni del periodo di sospensione dei pagamenti da parte delle amministrazioni ai beneficiari, a qualunque titolo, di somme pubbliche, necessario a consentire l'effettuazione di pignoramenti, si ripercuotono negativamente sulla disciplina del pagamento del corrispettivo d'appalto agli operatori economici. Le imprese che, infatti, dovrebbero ricevere il pagamento del corrispettivo d'appalto da parte dell'ente appaltante, potrebbero, a fronte dell'omesso pagamento di imposte o tasse per un importo pari o superiore a 5.000 euro, subire una paralisi dei pagamenti per un intero bimestre, in attesa dell'avvio della procedura di riscossione».

La circolare della Ragioneria dello Stato sui pagamenti della Pa

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