Appalti

Dissesto idrogeologico, piano per Roma da 155 opere e fabbisogno di un miliardo di euro

di Alessandro Arona

Per ridurre in modo significativo il rischio idrogeologico nell'area urbana di Roma, per dare una prima svolta al rischio frane, alluvioni e voragini che vada oltre l'emergenza, servono 1.040 milioni di euro in dieci anni.
La stima viene da Italiasicura (autorità di missione della Presidenza del Consiglio), dell'Autorità di Bacino distrettuale dell'Appennino Centrale (Abdac) e la Regione Lazio, che hanno individuato 155 interventi prioritari per un costo di 871 milioni di euro, a cui si devono aggiungere 15 milioni di euro l'anno per interventi di manutenzione ordinaria (programmata e indispensabile). Il piano è stato presentato a Roma, nella sala conferenza del governo in via Santa Maria in via, insieme alla nuova Carta idrogeologica di Roma, elaborata dagli uffici di Roma Capitale insieme all'Università Roma Tre (oltre a Ispra, Ingv, Cnr, Università La Sapienza).
«Il piano per Roma - spiega Mauro Grassi, che l'ha presentato a nome di #Italiasicura - è in pratica tratto dall'elenco di opere prioritarie del "Rendis", la banca dati delle opere di difesa del suolo gestito da Ispra su indicazione delle Regioni , caricate dunque dalla Regione Lazio» (la procedura Rendis).
«Chiaramente per realizzare questo piano - aggiunge Grassi - serve una condivisione con il Comune di Roma, che finora non c'è stata. A Firenze, Genova, Milano, le tre città dove gli interventi anti-dissesto sono più avanti, c'è stata piena collaborazione tra Regione e Comune, nonostante il colore politico diverso, e sono stati firmati accordi di programma per condividere il piano delle priorità e per concordare come realizzarlo. Comunque questo nostro lavoro evidenzia che una lista di opere esiste, si tratta di condividerlo, progettarlo e (solo dopo) finanziarlo».

Dal 2014, lo ricordiamo, con il decreto Sblocca-Italia, i presidenti di Regione sono commissari straordinari per gli interventi anti-dissesto (si veda nota alla fine dell'articolo).
Ricordiamo inoltre che sono oggi cinque le Autorità di distretto idrografico in Italia, che hanno di recente sostituito le precedenti 83 Autorità di bacino.
«I problemi di Roma - ha detto Erasmo D'Angelis, già responsabile di #Italiasicura e dal luglio scorso segretario dell'Autorità di Bacino del Distretto idrografico dell'Appennino Centrale - sono cronici e strutturali. Serve uan visione strategica, bisogna smettere di inseguire solo l'emergenza: si spendono più soldi e si ottengono meno risultati. Serve una solida collaborazioe istituzionale e una manutenzione ordinaria regolare».

La Protezione civile nazionale ha co-firmato il piano «insieme a Autorità di distretto, Italiasicura e Ispra. «Oggi è un giorno importante - ha detto il capo del Dipartimento, Angelo Borrelli - perché finalmente abbiamo un piano organico che mappa i rischi idrogeologico di Roma e individua i fabbisogni per gli interventi. È un approccio assolutamente in linea con le strategie internazionali per affrontare i rischi da disastri naturali: e cioè elaborare piani organici di prevenzione per la riduzione strutturale dei rischi».

Il fabbisogno complessivo per interventi di "prevenzione strutturale" dai rischi alluvioni, frane e cavità nell'area urbana di Roma e fino alla foce di Fiumicino (elaborato dall'Autorità di distretto idrografico Italia Centrale in collaborazione con Italiasicura, Protezione civile e Ispra), è stato calcolato nel «Piano Roma sicura» in 871 milioni di euro per 155 interventi (elencati in dettaglio in un documento): 1) 127 opere per il contrasto del rischio alluvione, per un costo di 783 milioni; 2) 28 opere per mettere in sicurezza diverse aree cittadine dal pericolo frane, per 86 milioni.
A cui si aggiungono: 3) almeno 15 milioni di euro all'anno (150 in dieci anni) per gestire la manutenzione ordinaria e tenere in efficienza vie d'acqua come canali e fossi interni nell'area urbana, oggi in stato di grave degrado o addirittura tombati da vegetazione spontanea e rifiuti; 4) infine 4 milioni all'anno per verifiche e interventi preventivi sulle voragini urbane (40 milioni in 10 anni).

Gli interventi, quasi tutti singolarmente di importo limitato, sotto i 10 milioni di euro (solo 17 su 155 hanno importi superiori), dovrebbero essere realizzati nell'arco di dieci anni, con una spesa "regolare" di 104 milioni all'anno. Ad oggi sono disponibili solo i primi 104 milioni (il 10% del fabbisogno), già previsti per progetti inseriti nel Piano città metropolitane 2016 di Italiasicura (quello ampio, da 1.300 milioni), finanziati nelle ultime sedute Cipe e con il fondo Investimenti (risorse dunque non ancora sbloccate definitivamente, ma che - spiegano da Italiasicura - dovrebbero comunque consentire di avviare le gare d'appalto per i lavori entro il 2018).
Altre risorse dovrebbero arrivare dal Dpcm investimenti 2018, a valere sul quale sono attesi circa 1,1 miliardi a livello nazionale per interventi anti-dissesto idrogeologico nel Centro-Nord Italia.
Per realizzare il "piano Roma", tuttavia, - ha suggerito oggi Erasmo D'Angelis, – «serve una forte collaborazione istituzionale fra tutti i soggetti competenti, Comune di Roma, Regione Lazio, Governo, Autorità idrografica, Ispra, mettendo insieme conoscenze, progetti e risorse».
Due passi importanti in questa direzione sono stati presentati oggi: la nuova carta aggiornata per il rischio idrogeologico (Comune-Università Roma Tre) e appunto il "Piano decennale" proposto da Autorità di distretto, Italiasicura, Ispra, Protezioe civile.
Ora si tratta di capire se, anche utilizzando il Fondo progettazione messo a disposizione dal governo a fine 2017 e i fondi in arrivo quest'anno, potrà davvero partire quella collaborazione istituzionale necessaria a pianificare, progettare, finanziare e realizzare il piano.

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NOTA
Il decreto-legge n. 133 del 12 settembre 2014, recante ''Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive'', convertito con modificazioni dalla legge n. 164 dell' 11 novembre 2014 e, in particolare, l'articolo 7, comma 2, ha stabilito che, a partire dalla programmazione 2015, le risorse destinate al finanziamento degli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico sono utilizzate tramite accordo di programma sottoscritto dalla Regione interessata e dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e che l'attuazione degli interventi è assicurata dal Presidente della Regione in qualità di Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico con i compiti, le modalità, la contabilità speciale e i poteri di cui all'articolo 10 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116.

Il Piano Roma Sicura

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