Appalti

Dissesto/2. Ma la spesa non decolla: nel 2017 ancora sotto i 600 milioni, obiettivo 2018 a un miliardo

di Alessandro Arona

Molte risorse e poca spesa per gli interventi contro il dissesto idrogeologico. Dal 2014 al 2017 sono stati individuati o stanziati finanziamenti per 7.870 milioni di euro a favore di opere anti-dissesto, e altre risorse per 1.542 milioni sono in fase di sblocco, stanziate dal fondo investimenti 2018 (1.378 milioni, di cui 1.120 per il piano Centro-Nord), in tutto dunque 8,9 miliardi di euro dal 2014 a oggi.
Eppure la spesa effettiva sui cantieri viaggia ancora sotto i 600 milioni di euro all'anno, circa 500 milioni nel 2016 e 570 nel 2017 secondo la struttura tecnica di missione di Palazzo Chigi (#italiasicura), di cui oltre due terzi sempre rappresentati dalla vecchia programmazione sbloccata, i famosi 2,2 miliardi incagliati in vecchi piani ante-2014 di cui #italiasicura parlò fin dal suo insediamento. Buona parte di quei vecchi progetti sono stati sbloccati (vedremo tra poco) e ora producono "cassa". Ma dai nuovi programmi arriva ancora pochino, circa un terzo in meno di quanto la stessa Struttura di missione sperava un anno fa circa (la previsione 2017 era di 913 milioni, spesi effettivamente sono circa 570), e anche il Piano stralcio aree metropolitane da 650 milioni, approvato nel 2015, ha prodotto per ora una spesa effettiva per soli 71 milioni.

Per quest'anno, tuttavia, la messa a regime di Por e Patti per il Sud, insieme ai vecchi progetti, le opere per ri-forestazione del Ministero dell'Agricoltura e i progetti sulle grandi città dovrebbe far salire la spesa a poco meno di un miliardo di euro, e con i nuovi progetti nel 2019 ci sono le potenzialità per salire a un miliardo e mezzo di spesa all'anno.

VECCHI PROGRAMMI (2.232 milioni)
Si tratta di 1.889 interventi per 2.232 milioni di euro, programmi ante-2014 e risultati "fermi", in vario modo bloccati, alla data di insediamento della struttura di missione, a metà 2014. Si trattava in tutto di programmi finanziati dallo Stato per 7,173 miliardi, di cui appunto 2,2 miliardi ancora bloccati.
Con enorme fatica nel recuperare anche solo informazioni sui singoli progetti, la struttura di missione - come più volte raccontato da Mauro Grassi in Parlamento e anche su Edilizia e Territorio - ha riavviato parte di quei programmi, arrivando quattro anni dopo allo sblocco di 1.347 interventi su 1.889, per un valore di 1.376 milioni su 2.232. In particolare: sono stati conclusi 812 interventi per un valore di 468 milioni, cantieri avviati su 518 progetti per un valore di 876 milioni, infine affidati (contratti) e non ancora avviati lavori su 17 opere, per 31 milioni di euro. Restano tuttavia ancora bloccati 542 interventi per 856 milioni di euro.
Revocare i fondi - ha spiegato più volte #italiasicura - si è rivelato giuridicamente impossibile, le stesse Autorità di bacino non si prendono questa responsabilità. Dunque il lavoro faticosissimo è ridefinire i progetti insieme ai presidenti delle Regioni, diventati commissari ex decreto legge 91/2014.

La spesa effettiva finora prodotta da questi vecchi progetti sbloccati è di 725 milioni di euro su 2,2 miliardi (dato ufficiale novembre 2017), «ma oggi - spiega Mauro Grassi - saremo a circa 900 milioni». La spesa effettiva nel 2016 è stata di 359 milioni, nel 2017 circa 430 milioni.

NUOVI PROGRAMMI, GIA' FINANZIATI
In tutto si tratta di 7.870 milioni di euro.

1) Fondi Por 1.300 milioni. Sono interventi anti-dissesto contenuti nei programmi regionali finanziati fdal Fesr europeo 2014-2020; dovevano produrre i primi 50 milioni di euro di spesa nel 2017, ma sostanzialmente sono ancora fermi alla fase progettuale/approvativa delle opere.

2) Patti per il Sud 1.468 milioni. Sono interventi finanziati con l'Fsc, e gestiti da Regioni, Ministero dell'Ambiente, Agenzia della Coesione. «È stato un errore staccare questa parte dalla programmazione unitaria nazionale», sostiene Mauro Grassi, per anni capo di #italiasicura e ora consulente della struttura.Dovevano produrre già 100 milioni di euro di spesa nel 2017, «sostanzialmente siamo a zero», spiega Grassi.

3) Piano stralcio aree metropolitane, 654 milioni. Il piano, definito da #Italiasicura in accordo con le Regioni, vale in tutto 1.300 milioni, ma la parte sbloccata con fondi Cipe 2015 vale 654 milioni. I primi 26 milioni sono stati spesi nel 2016, l'obiettivo 2017 era aggiungerne altri 70, ma ci si è fermati a 45. «Abbiamo avuto un problema a Genova - spiegano a Palazzo Chigi - con la principale opera aggiudicata a Itinera con il 40% di ribasso, e conseguenti contenziosi per richieste di varianti. Il governo però si è fatto sentire con forza e l'opera è ripartita, senza varianti. L'obiettivo è ora far salire la spesa annua a oltre 100 milioni per i prossimi tre anni».

4) Fondo progettazione 100 milioni. Assegnati i primi 39 milioni da ottobre 2017 a oggi, spesa effettiva quasi zero.

5) Fondi vari Ministero Ambiente 100 milioni (#italiasicura non ha dati precisi sull'attuazione)

6) Piano frane 274 milioni, Fsc, Ministero Ambiente. «È sostanzialmente fermo da un anno», sostiene Grassi.

7) Fondi manutenzione boschiva, 1.856 milioni. È il piano di ri-forestazione e gestione dei boschi del Ministero dell'Agricoltura, «va avanti bene - spiegano a Palazzo Chigi - sta sostanzialmente rispettando le previsioni di spesa» (circa 110 milioni all'anno nel 2016 e 2017), e dovrebbe salire a oltre 200 milioni di spesa all'anno dal 2018.

8) Fondi ordinari Ministero dell'Ambiente, 1.950 milioni. Si tratta di fondi ordinari per le opere di difesa del suolo, stanziate in 6 anni dalla tabella E della legge di stabilità per il 2016 (L. 208/2015): 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017, 150 milioni di euro per il 2018 e 1.700 milioni di euro per gli anni 2019-2032. Le prime risorse, i primi 100 milioni 2016-2017, sono stati assegnati alle Regioni con accordi integrativi con il Ministero dell'Ambiente, la spesa è ancora zero. La struttura di missione spera che il futuro governo decida di ricentralizzare la gestione di questi fondi in un unico programmi anti-dissesto gestito da Palazzo Chigi. Per ora non serve anticipare cassa, ma se ci fosse un'accelerata di programmi e progetti si potrebbe concordatre un anticipo dalla Bei (come inizialmente indicato, poi la cosa sfumò appunto per la "ordinaria" lentezza di attivazione degli interventi).

9) Fondi Ambiente comma 140, 222 milioni. Sono i fondi del Dpcm 2017 Fondo Investmenti comma 140, interventi non ancora partiti.

FINANZIAMENTI IN ARRIVO NEL 2018 (1.542 milioni)

1) Fondi Fsc, Ministero Ambiente, 164 milioni. Assegnati dal Cipe 22 febbraio, delibera da definire e inviare alla Corte dei Conti.

2) Piano Centro-Nord 1.120 milioni. Fondo Investimenti 2018, Dpcm in arrivo (gli interventi valgono un miliardo di euro, si veda il servizio)

3) Ministero Ambiente, altri 258 milioni dal Fondo Investimenti Dpcm 2018. Nel Dpcm Gentiloni firmato a febbraio, ancora non definitivo.


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