Appalti

Condotte tratta con i fondi: Oxy Capital vorrebbe il controllo della società, ma Ferfina resiste

di Alessandro Arona

Condotte spa, commissariata dopo la richiesta di concordato in bianco del 4 gennaio scorso, e colpita dall'arresto (il 13 marzo) del presidente del Consiglio Duccio Astaldi per l'inchiesta mazzette a Messina, sta trattando con diversi fondi, di investimento e di debito, e con le banche, con l'obiettivo di riorganizzare il gruppo e ristrutturare il debito entro la scadenza del 18 maggio posta dal Tribunale di Roma, ed evitare così l'apertura del concordato preventivo vero e proprio.
Ma non è detto che l'approdo sarà questo. Oxy Capital Italia, fondo di investimento anglosassone molto attivo in Portogallo, e da qualche anno anche in Italia, è pronto a investire 100 milioni di euro nel gruppo Condotte, ma solo a fronte dell'acquisizione del controllo, subentrando alla Ferfina, attuale socio di controllo al 99,85%. Oxy è infatti specializzato nell'acquisto e ristrutturazione di società in crisi finanziaria, ma con prospettive di riscatto, operando con fondi propri per subentrare nel controllo e in partnership con le banche per ristrutturare i debiti.

Il socio di controllo di Condotte è oggi Ferfina, a sua volta controllata al 92,5% dalla Finoval di Isabella Bruno Tolomei Frigerio (figlia di Paolo Bruno, proprietario dell'impresa romana di costruzioni Ferrocemento, che nel 1997 acquisì Condotte tramite la privatizzazione dall'Iri), e del marito Duccio Astaldi, arrivato alla presidenza nel 2008. Gli attuali soci stavano tentando nelle settimane scorse di arrivare ad accordi con le banche per ristrutturare il debito, anche con l'apporto di nuovi finanziatori (prestiti); e di tavoli di trattative ne sono aperti più di uno. Anche con la stessa Oxy, cercando di convincerla a subentrare eventualmente solo in una quota minoritaria del capitale.

La strategia annunciata da Condotte è quella di costituire una newco alla quale trasferire i contratti e il fatturato, ma priva dei debiti, che resterebbero in capo alla vecchia Condotte, e verrebbero rimborsati gradualmente secondo (l'eventuale) piano di ristrutturazione concordato con i debitori. Nel frattempo la newco priva di debiti potrebbe acquisire nuovo credito sui mercati internazionali per sostenere le nuove commesse (molte all'estero).

Questo doppio obiettivo, tuttavia, non arrivare al concordato preventivo vero e proprio e mantenere il controllo di Condotte, appare oggi più difficile, dopo l'arresto di Duccio Astaldi, anche se Ferfina è ancora intenzionata a perseguirlo.
Il fatturato consolidato 2017 dovrebbe essere in crescita (non ci sono ancora dati ufficiali) rispetto agli 1,3 miliardi di euro del 2016, e il portafoglio ordini è cresciuto da 5,6 a 6 miliardi di euro. Ma il nodo è la mancanza di liquidità. A fine 2016 i debiti ammontavano a 2,1 miliardi di euro, e i crediti verso clienti 851 milioni, e nel corso dell'anno le aumentate esigenze finanziarie per far partire i nuovi cantieri, insieme alle difficoltà a incassare i crediti, hanno mandato in tilt la società. Che però - lo conferma l'offerta di Oxy - sembra avere prospettive industriali e di mercato ancora solide.

La scadenza posta dal Tribunale di Roma è il 18 maggio, data entro la quale la società deve presentare il piano per ottenere il concordato oppure in alternativa la domanda di omologa di accordi di ristrutturazione dei debiti (previo accordo con i creditori naturalmente). Ma l'obiettivo di Condotte sembra essere quello di fare prima, per dare certezze al mercato e diradare le nubi.

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