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Anas compie novant'anni. Armani: «Bene il piano da 33 miliardi, ma serve anche un governo operativo»

di Q.E.T.

Anas compirà novant'anni il 17 maggio 2018, e il calendario di celebrazioni ha preso il via il 22 gennaio quando i vertici della società e del Gruppo Fs (che la controlla) hanno incontrato il presidente Mattarella al Quirinale. Oggi a Milano un'ulteriore tappa: l'inaugurazione della mostra «Mi ricordo la strada», curata da Emilia Giorgi e Antonio Ottomanelli, ospitata negli spazi del Salone Centrale della Triennale di Milano fino al 18 marzo. L'installazione racconta quasi un secolo di storia italiana attraverso le immagini di 10 grandi eventi che hanno avuto luogo su strade Anas, e sarà riadattata ed esposta in altre città italiane: Trieste, Reggio Emilia, Assisi, Olbia, Salerno, Reggio Calabria, per arrivare il 16 maggio a Catania, dove si celebrerà la chiusura del tour con una due giorni dedicata al futuro e all'innovazione. Presentato oggi anche il libro fotografico Anas «La strada racconta», sempre dedicato alla storia dell'Anas.
L'amministratore delegato dell'Anas Gianni Vittorio Armani ha ricordato ancora una volta (si veda l'intervista di qualche settimana fa su «Edilizia e Territorio», Il Sole 24 Ore) che «l'Anas per la prima volta ha un piano pluriennale approvato e finanziato per 33 miliardi di euro, rispetto ai soli 4 miliardi di soltanto due mesi fa. Questo ci dà un orizzonte temporale sicuramente più stabile». «Tuttavia - ha aggiunto rispondendo a una domanda sulla fase di incertezza sul nuovo governo - è chiaro che la macchina burocratica, che ha bisogno anche della politica, quella che consente l'autorizzazione delle infrastrutture, deve funzionare». Anche prima delle elezioni, comunque, Armani aveva sottolineato altri possibili rischi sulla via della sollecita ripresa dei cantieri, rischi rappresentati dalla crisi delle imprese di costruzione e dai contenziosi con le stesse.

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