Appalti

Imprese in crisi, l'Anac studia le linee guida per l'ammissione alle gare con l'avvalimento «rinforzato»

di Mauro Salerno

Disciplinare i casi in cui anche le imprese fallite, se autorizzate all'esercizio provvisorio, possono partecipare alle gare d'appalto e ottenere contratti in subappalto, allo stesso modo delle società ammesse al concordato di continuità. È l'obiettivo delle nuove linee guida appena messe in consultazione dall'Autorità Anticorruzione (qui il documento) e su cui l'Anac chiede a operatori e stazioni appaltanti di esprimersi entro il prossimo 29 marzo (qui il modulo per inviare le osservazioni).

Le nuove linee guida servono a dare attuazione alla norma del codice (articolo 110, comma 5) che, in ossequio alla legge delega, allarga le maglie della partecipazione alle gare delle imprese in crisi, a patto che la capacità di eseguire fino in fondo il contratto venga in qualche modo garantita da un'impresa sana pronta a subentrare alle prime difficoltà. Si tratta del cosiddetto «avvalimento rinforzato» obbligatorio per ammettere alle gare pubbliche le imprese in difficoltà finanziaria.

Il nuovo codice prevede due casi di applicazione di questo nuovo strumento. Il primo riguarda l'irregolarità di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (che peraltro secondo l'articolo 80, comma 4, del codice è una delle cause di esclusione dalle gare). Il secondo è rimesso al giudizio dell'Anac che può individuare ulteriori casi di applicazione («requisiti aggiuntivi») proprio attraverso le sue linee guida.

Nelle 14 pagine che compongono la bozza di linee guida, l'Anac per ora si limita a esporre i punti più critici da regolare (contratti pendenti, rapporti con la legge fallimentare, causa di esclusione per irregolarità contributiva) fermandosi all'esposizione delle possibili soluzioni, evitando però di prendere subito posizione, in attesa delle osservazioni che saranno presentate dalle stazioni appaltanti e dagli operatori del settore.

Qualche indicazione arriva sulle procedure, laddove l'Anac chiarisce che dovrebbe essere il giudice, delegato a esprimersi sull'impresa in crisi, a chiamare in causa l'Anac, chiedendo la valutazione dell'Autorità sulla necessità di imporre l'avvalimento di una società ausiliaria. Allo stesso modo l'Autorità chiarisce di preferire l'interpretazione secondo cui la richiesta all'Anac andrebbe formulata gara per gara e non in via preventiva per tutte le gare eventualmente autorizzate dal giudice delegato. Lasciando, inoltre, agli uomini di Cantone anche la decisione finale sulla necessità o meno di imporre l'avvalimento rinforzato, senza prevedere questo esito come necessario. «Tale impostazione - si legge nel documento - avrebbe, peraltro, il pregio di consentire all'Anac di effettuare un'analisi globale della situazione dell'impresa e di decidere al meglio, caso per caso».

La bozza di linee guida messa in consultazione dall'Anac

Il modulo per presentare le osservazioni

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