Appalti

Gentiloni: «A giorni la ripartizione del Fondo Investimenti, risorse 2018». In ballo 36 miliardi di euro

di A.A.

Arriverà prima delle elezioni la ripartizione del Fondo investimenti 2018 da 36 miliardi di euro, tramite decreto del presidente del Consiglio.
Sarà però solo una prima firma, sulo schema di Dpcm, visto che l'approvazione firnale può avvenire solo dopo il parere delle commissioni parlamentari o dopo il decorso di 30 giorni.

È stato lo stesso presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ad annunciarlo, parlando nella sede dell'Agenzia del Demanio, all'incontro sul bilancio dell'attività 2017 dell'Agenzia: «Nei prossimi giorni - ha detto il premier - presenteremo la ripartizione del piano investimenti per i prossimi anni». Si tratta, ha aggiunto, di «37-38 miliardi di investimenti» a valere sul fondo investimenti gestito dalla presidenza del Consiglio.

In realtà si tratta di 36 miliardi di euro, visto che rispetto all'iniziale stanziamento del Ddl di Bilancio in Parlamento, una quota di 1,6 miliardi - su proposta dello stesso esecutivo, in particolare il Ministero delle Infrastrutture - è stata destinata alla manutenzione straordinaria delle strade provinciali, con decreto di ripartizione alla firma di Graziano Delrio dopo l'ok in Unificata (si veda il servizio).

Tornando al fondo investimenti, è stata la stessa legge di Bilancio (commi 1072 e seguenti) a stabilire quest'anno che il Dpcm di riparto del fondo debba essere «adottato» entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge di Bilancio, dunque entro il 28 febbraio. Un obiettivo posto per evitare i tempi lunghissimi dello scorso anno (il Fondo Investimenti è stato istituito dalla legge di Bilancio 2017, comma 140) , quando il Dpcm è stato firmato in via definitiva da Gentiloni a fine luglio, e pubblicato in Gazzetta a fine settembre dopo la registrazione della Corte dei Conti. L'obiettivo iniziale del governo uscente era di arrivare alla prima firma entro gennaio, per poi sottoporre lo schema di Dpcm a un veloce parere delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato e quindi alla firma finale prima delle elezioni.
Entro il 28 febbraio si arriverà invece, come da legge di Bilancio, solo all'"adozione del provvedimento", cioè la prima firma del presidente del Consiglio.
Il comma 140 della legge di Bilancio 2017 stabilisce che le commissioni hanno 30 giorni per il parere, decorso il quale il presidente del Consiglio può comunque emanare il Dpcm (firma finale del Dpcm).

A quel punto saremo però già dopo le elezioni, e c'è da chiedersi - e lo chiederemo se ci sarà una conferenza stampa - se potrà un governo uscente, alla vigilia delle consultazioni per la formazione del nuovo, firmare una ripartizione di fondi per i prossimi 16 anni.

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