Appalti

Anche alle piste ciclabili le risorse del maxi-fondo della presidenza del Consiglio

di Massimo Frontera

Con l'approvazione, giovedì prima di Natale, della legge Decaro-Gandolfi, la mobilità su due ruote fa il suo ingresso nella legislazione nazionale passando dalla porta principale. Il Ddl è arrivato al traguardo dell'approvazione finale in Senato, con un "blitz" consumato nell'VIII commissione Lavori Pubblici, dove il testo era arrivato dopo l'approvazione da parte della Camera. «Per accelerare il più possibile l'approvazione - riferisce il relatore al testo Marco Filippi (Pd), membro della commissione Lavori pubblici di Palazzo Madama - è stato chiesto di esaminare il testo in sede deliberante. Per evitare ulteriori passaggi alla Camera il testo è stato approvato senza modifiche».

La norma arriva dopo che il "cuore" delle misure sulla mobilità ciclistica ha già iniziato a battere, per così dire. Infatti, il governo ha già avviato l'iter per realizzare i primi progetti che compongono la "spina dorsale" della mobilità ciclistica nazionale. Itinerari che il Mit definisce "dorsali", e che intendono costituire le "autostrade" sulle quali si innestano - o dalle quali si diramano - le piste ciclabili di interesse regionale, provinciale o comunale che le amministrazioni hanno già realizzato, stanno realizzando oppure hanno pianificato sui rispettivi territori. I dieci progetti - che sono ancora alle prime fasi progettuali - scaturiscono da una misura introdotta dalla finanziaria del 2016 (articolo 1, comma 640, primo periodo, legge 28 dicembre 2015, n. 208) e sono per questo richiamati espressamente nella norma appena approvata. Nella norma appena approvata è inoltre previsto che alle piste ciclabili possano essere destinate le risorse del maxi-fondo della presidenza del Consiglio voluto dall'ex premier Matteo Renzi con la misura inserita nella finanziaria 2017 (articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232), poi attuata don il Dpcm del 21 luglio 2017). La legge Gandolfi-Decaro realizza così il collegamento normativo sul quale transiteranno appunto le risorse aggiuntive che il Mit vuole appostare sul piano nazionale delle piste ciclabili. Si tratta di 150 milioni a valere sulla nuova quota del maxi-fondo che sarà assegnata al ministero delle Infrastrutture nel nuovo riparto delle risorse aggiuntive del fondo.
Gli altri canali richiamati dalla norma per acquisire le risorse da destinare alla mobilità ciclistica nazionale sono i fondi strutturali e di investimento europei, fondi regionali e di altri enti locali. Ulteriori risorse potranno arrivare da «eventuali proventi di sponsorizzazioni da parte di soggetti privati, nonché i lasciti, le donazioni e altri atti di liberalità finalizzati al finanziamento della mobilità ciclistica».

«La mobilità ciclistica è una priorità per le città; ora è legge», ha commentato il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, dopo l'approvazione definitiva del Ddl. «La Cenerentola della mobilità - ha aggiunto - la bicicletta, assume pari dignità in città, in periferia e nei percorsi turistici, rispetto agli altri mezzi e guida il cambiamento verso la mobilità dolce e alternativa. È uno scatto culturale e nella pianificazione delle opere, per il quale il nostro Paese è pronto e di cui dobbiamo ringraziare tutti i Parlamentari con i quali abbiamo collaborato, a partire dal relatore on. Paolo Gandolfi e al Sindaco e Presidente dell'Anci, Antonio Decaro». Appena il giorno prima, il ministro ha disposto il riparto dei fondi 2017 per la sicurezza delle piste ciclabili.

Il testo della legge sulla ciclabilità approvato in giovedì 21 dicembre in Senato

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