Appalti

Gruppo Astaldi al lavoro per completare la manovra di rafforzamento patrimoniale

di Q.E.T.

Il gruppo Astaldi è al lavoro con gli advisor per la definizione della manovra di rafforzamento patrimoniale e finanziario «per mettere la società nelle migliori condizioni di presentarsi al mercato per completare il programma di rifinanziamento per l'allungamento delle scadenze del debito».

Il presidente Paolo Astaldi, in occasione dell'assemblea dei soci chiamata a deliberare l'aumento di capitale strumentale al prestito obbligazionario equity linked, sollecitato anche dagli azionisti, vuole «fare chiarezza su quello che si è letto e sentito» dopo le indiscrezioni di novembre su un aumento di capitale da 200 milioni che ha provocato una caduta del titolo. Astaldi ha tenuto a precisare che «ad oggi stiamo continuando ad approfondire e lavorare alla manovra». Rispondendo alle domande di alcuni azionisti, Astaldi ha detto: «C'era qualcuno che voleva speculare e lo ha fatto. La società è solida e non abbiamo preoccupazioni ma per fare queste operazioni ci vuole tempo e vanno fatte in modo ponderato».

«Devo fare una premessa perché si rischia di non avere un quadro chiaro. A inizio 2017 abbiamo iniziato a lavorare al piano di rifinanziamento per l'allungamento delle scadenze del debito, in particolare le obbligazioni equity linked, quelle per cui abbiano deliberato oggi l'aumento e poi il bond da 750 milioni con scadenza 2020 con l'intenzione di andare sul mercato per riemettere un nuovo bond con scadenza più lunga e rimborsare quello esistente. C'è poi una linea di credito con il sistema bancario da 500 milioni con scadenza 2019 che dovrebbe essere rinnovata per allungarne la scadenza».

Astaldi ha poi ripercorso le vicende degli ultimi mesi: «A settembre ci siamo riuniti con gli advisor per ragionare su quale fosse il modo migliore per presentarci al mercato e allo stesso tempo non vi sarà sfuggito che c'è stato un peggioramento della situazione in Venezuela dove avevamo in essere dei crediti a fronte di lavori eseguiti, e quindi con l'approvazione dei primi 9 mesi e abbiamo deciso di svalutare la posizione». In considerazione di questo quadro, «prima di presentarci sul mercato dei bond abbiamo ipotizzato un programma di rafforzamento patrimoniale e finanziario. Mentre ragionavamo e il cantiere era ancora aperto, c'è stata una fuga di notizie e questo è molto grave».

Riferendosi all'uscita sulla stampa delle indiscrezioni sull'aumento di capitale da 200 milioni, il presidente ha chiarito che «questo ci ha obbligato a comunicare qualcosa che era ancora un processo in itinere». Ad oggi, ha concluso, «stiamo lavorando alla manovra di rafforzamento» per un importo complessivo pari a circa 400 milioni articolata in aumento di capitale da 200 milioni e ulteriori strumenti finanziari per ulteriori 200 milioni. Per i bond da 750 milioni l'intenzione è di «riemettere un nuovo bond e prevediamo di farlo in due tranche e di chiudere l'operazione entro il 2018».

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