Appalti

Per le ciclovie di interesse statale arrivano altri 150 milioni di euro

di Massimo Frontera

Il numero delle ciclovie di interesse nazionale è cresciuto da quattro a dieci. E ora aumentano anche i finanziamenti, superando i 372 milioni finora stanziati dal ministero delle Infrastrutture. Da Porta Pia confermano che - nell'ambito della quota assegnata agli interventi infrastrutturali dal maxi-fondo della presidenza del Consiglio - saranno indirizzati sulle due ruote ulteriori 150 milioni di euro. Pertanto, il budget assegnato alla realizzazione delle dieci "dorsali" ciclabili di interesse statale supererà ampiamente il mezzo miliardo di euro. Il piano, nato da una norma della finanziaria 2016 (art.1 comma 640, legge n.208/2015) in cui si individuavano i primi quattro tracciati, è andato avanti con la sottoscrizione nel 2016 dei singoli protocolli con gli enti interessati. Poi si sono aggiunti altre sei tracciati.

Finora sono stati firmati sette protocolli tra il 2016 e quest'anno e sono state avviate le progettazioni dei primi tre tracciati. Si tratta delle progettazioni preliminari, da sottoporre al Mit per ricevere il necessario ok a proseguire la progettazione e, soprattutto, per sbloccare gli ulteriori fondi per la realizzazione. Il primo progetto che arriverà agli uffici di Porta Pia è il Grab di Roma, l'anello ciclabile riservato alle biciclette che gli uffici capitolini del Traffico stanno elaborando in casa, anche grazie ai 146mila euro concessi dal Mit alla città di Roma. Se il progetto di fattibilità tecnico-economica dovesse essere approvato dall'apposito comitato tecnico (che sarà istituito dal Mit) si passerà alla progettazione definitiva, poi a quella esecutiva e infine all'appalto dei lavori. Intanto, i costi del Grab sono lievitati. Rispetto alle primissime stime di 3,5 milioni di euro, si è arrivati, dopo successivi approfondimenti, all'attuale stima di quasi 15 milioni di euro (14,88 milioni). L'anello di circa 45 chilometri, oltre a connettere gli attuali tratti ciclabili realizzati finora a Roma, toccherà varie parti della città di interesse turistico e ambientale (come l'Appia antica) e può rappresentare un'occasione di rilancio per altre parti di città, più periferiche.

Le dieci ciclovie
Le prime quattro ciclovie sono le seguenti (con relativa indicazione dei seguenti dati: amministrazione capofila, data firma protocollo, costo stimato, anticipo già versato dal Mit); Ciclovia del Sole Verona-Firenze (Regione Emilia-Romagna, 27 luglio 2016, 61,65 milioni, 1,06 milioni di euro - Il bando di progettazione è in pubblicazione sulla Gazzetta Europea); Ciclovia VenTo Venezia-Torino (Regione Lombardia, 27 luglio 2016, 129,70 milioni, 2,75 milioni di euro - La gara di progettazione bandito a ottobre è in fase di aggiudicazione); Ciclovia dell'Acquedotto pugliese Caposele-Santa Maria di Leuca (Regione Puglia, 27 luglio 2016, 106,51 milioni, 814mila euro - Ogni regione provvede alla progettazione del tracciato sul proprio territorio. La Puglia sta predisponendo il bando); Grab di Roma (Roma Capitale, 21 settembre 2016, 14,88 milioni di euro, 146mila euro - Come si diceva, il progetto di fattibilità sta per essere trasmesso al Mit).
Poi ci sono le altre nuove sei piste ciclabili. Per tre di queste sono già stati firmati i protocolli d'intesa con il Mit ma non sono stati ancora concessi anticipi di cassa: Ciclovia del Garda (Provincia di Trento, 9 agosto 2017, 100 milioni - Per la progettazione alcuni tratti ci saranno gare, per altri si farà in house); Ciclovia Sardegna (Regione Sardegna, 9 agosto 2017, 100 milioni); Ciclovia della Magna Grecia (Regione Calabria, 9 agosto 2017, manca ancora una stima di costo). Infine, ci sono le tre iniziative sulle quali l'impegno con i territori non è stato ancora formalizzato. Si tratta delle seguenti infrastrutture (senza stime di costo): Ciclovia Tirrenica (capofila Regione Toscana); Venezia-Grado-Trieste (ancora senza un capofila, ma è possibile che sarà il Veneto); Ciclovia Adriatica (ancora senza un capofila ma è possibile che saranno le Marche).

E la manutenzione?
Mentre il piano sta muovendo i primi passi attuativi resta ancora irrisolto un aspetto non secondario: quello della manutenzione dell'opera. Né i protocolli finora sottoscritti da ministero e Regioni/Comune di Roma, né il disegno di legge Gandolfi-Decaro sulla ciclabilità in corso di approvazione in Senato precisano chi si dovrà prendere cura dell'infrastruttura una volta realizzata. Chi cioè dovrà intervenire - e con quali risorse - per la manutenzione ordinaria (sostituzione cartelli, sfalcio, piccole riparazioni) e per la manutenzione straordinaria. Anzi, a volere essere pignoli, non appare in molti casi chiaro neanche a chi sia riconducibile la proprietà dell'opera.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©