Appalti

Lavori all'estero, l'Argentina lancia 15 Ppp autostradali per 16,7 miliardi

di Giuseppe Latour

Sei miliardi di dollari solo nei primi quattro anni. Con un totale di investimenti pari a 16,7 miliardi. Sono questi i due numeri chiave del pacchetto di quindici nuove infrastrutture in partenariato pubblico privato che il Governo argentino sta presentando in un road show in giro per il mondo: Parigi, Madrid, Washington, New York e ieri una tappa a Roma, poi Francoforte e Londra nei prossimi giorni.

Così i rappresentanti del Governo di Buenos Aires e della Vialidad nacional, l'Autorità nazionale delle strade, hanno illustrato a un nutrito gruppo di grandi imprese italiane i dettagli del programma in fase di decollo.

Il piano prende le mosse dalla semplificazione del sistema di regole per l'accesso delle imprese straniere ai lavori pubblici del paese. E punta tutto sul meccanismo del partenariato pubblico privato, nel quale l'investimento viene remunerato almeno in parte tramite i ricavi che arrivano dalla gestione dell'infrastruttura. «Abbiamo bisogno di portare nuovi attori in Argentina per compensare il nostro gap infrastrutturale e attrarre più investimenti possibili. In estrema sintesi, il nostro obiettivo è raddoppiare le autostrade esistenti nel paese», spiega José Luis Morea, sottosegretario al ministero delle Finanze.

Il programma dedicato dal Governo all'infrastrutturazione del paese è destinato a durare diversi anni e ha molti pilastri: energia, sanità, telecomunicazioni. Quello sul quale si punta in questa prima fase riguarda, però, autostrade e grandi arterie extraurbane di collegamento. Per un network complessivo di quindici infrastrutture e 7.422 chilometri, dal valore di 16,7 miliardi di dollari. Guardando alla mappa degli investimenti programmati, l'obiettivo è chiaramente quello di potenziare le connessioni tra la capitale e tutte le regioni circostanti con strade a scorrimento veloce.

I contratti di partenariato, nel dettaglio, saranno costruiti con una durata totale di quindici anni, con una compensazione garantita tramite due fonti: i ricavi da pedaggio e le compensazioni pubbliche, agganciate a una tassazione sui carburanti. Al loro interno sarà previsto anche un meccanismo di protezione dalla volatilità della moneta, per garantire maggiormente le imprese straniere. Il finanziamento dei lavori sarà interamente a carico delle imprese, che dovranno accollarsi anche il rischio di costruzione, manutenzione e finanziamento delle opere.

Il calendario del piano si articola in tre fasi. La prima comprende sei opere che, nei primi quattro anni, mobiliteranno investimenti per sei miliardi di dollari.
Gli altri interventi, per arrivare a un totale di quindici, saranno attivati nel corso del 2018.

Per la presentazione delle offerte sono previsti tempi molto stretti: entro la fine di dicembre la documentazione tecnica finale sarà interamente pubblicata sul sito dell'Autorità . Entro febbraio andranno presentate le offerte e, nel giro di poche settimane, si arriverà alla sottoscrizione dei contratti, entro il mese di aprile. Le fasi 2 e 3 del programma partiranno a strettissimo giro, nel corso del 2018.

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