Appalti

Dl fiscale/2. Torna (più ricco) il fondo progettazione per i Comuni

di Giuseppe Latour

Nasce dalle ceneri del vecchio fondo progettazione per gli enti locali un nuovo plafond, dedicato alla messa in sicurezza degli edifici pubblici e al contrasto del dissesto idrogeologico, con una dotazione più ricca di venti milioni di euro. E una procedura completamente rinnovata per effettuare le richieste, a partire dal 2018. È il senso di un emendamento al decreto fiscale presentato in commissione Bilancio al Senato dal Governo.
Il testo prevede che «al fine di favorire gli investimenti, sono assegnati ai Comuni» contributi soggetti a rendicontazione a copertura delle spese di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di opere pubbliche, nel limite di 5 milioni di euro per l'anno 2017. Fin qui l'emendamento ricalca la manovrina che, però, viene profondamente innovata a partire dal 2018.

Per il prossimo anno e il 2019, infatti, potranno accedere al bonus anche i sindaci delle zone a rischio sismico 2, sempre «per spese di progettazione definitiva ed esecutiva», ma stavolta «relativa ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico di immobili pubblici e messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico». Il limite, rispetto agli stanziamenti già effettuati, viene incrementato di 20 milioni, tra il 2018 e il 2019. Di conseguenza il fondo in questione viene ribattezzato come «fondo per la progettazione definitiva ed esecutiva nelle zone a rischio sismico e per la messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico».

Non è la sola novità. Cambiano, infatti, completamente le regole di funzionamento del fondo, con l'obiettivo di renderlo più efficace. Anzitutto, gli importi erogati a titolo di contribuzione non potranno sforare i limiti fissati dal decreto parametri del ministero della Giustizia per i servizi di progettazione. Inoltre, per ottenere l'erogazione dei contributi i Comuni dovranno affrontare una procedura completamente nuova, inviando le proprie richieste entro il 15 giugno. E inserendo nelle istanze informazioni sul livello progettuale per il quale si richiede il contributo e il codice di progetto dell'opera.

La richiesta dovrà anche contenere le informazioni necessarie per permettere il monitoraggio complessivo degli interventi di miglioramento e adeguamento antisismico e di messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico di immobili pubblici. Ciascun comune, poi, potrà inviare fino ad un massimo di tre richieste di contributo per la stessa annualità. La progettazione dovrà riferirsi, nell'ambito della pianificazione comunale, a un intervento compreso negli strumenti programmatori del Comune.

Infine, verrà data priorità alla progettazione di interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico «degli immobili pubblici costruiti con calcestruzzo prima del 1971 o in muratura portante». In questi casi il finanziamento riguarda anche le spese di verifica della vulnerabilità sismica da fare contestualmente alla progettazione. Subito dopo sarà finanziata la progettazione di investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici «sulla base di verifica di vulnerabilità sismica già effettuata». Al terzo gradino sarà finanziata la progettazione per interventi di messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico.

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