Appalti

Genovesi (Fillea): invece di accanirsi sulle concessionarie, l'Ance pensi ai driver per la crescita del Paese

di Giuseppe Latour

Non accanirsi sulla vicenda delle concessionarie. Ma preoccuparsi maggiormente delle grandi questioni legate alla crescita del paese. Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil risponde in maniera molto dura alle accuse lanciate ai sindacati dal vicepresidente dell'Ance, Edoardo Bianchi proprio su «Edilizia e Territorio». Al centro ci sono i problemi legati alla possibile modifica delle norme sugli appalti delle concessionarie autostradali, tramite un emendamento al decreto fiscale che ritocca il Dlgs n. 50 del 2016. Ma per il segretario Fillea la questione è più articolata e deve guardare al settore delle costruzioni nel suo complesso.

Per Genovesi, l'intervista di Bianchi «è incommentabile, faziosa e a dire poco sintomatica di una crisi delle rappresentanze datoriali e dell'Ance in particolare, senza precedenti». I sindacati - ricorda - difendono «i lavoratori e un profilo industriale, uno dei pochi, che ancora c'è nel settore». I costruttori «provino a fare lo stesso difendendo le imprese più serie e strutturate che proprio da una certa ideologia del piccolo è bello, stanno pagando una competizione al ribasso».

EDOARDO BIANCHI (ANCE): PASSO INDIETRO SU LAVORI IN HOUSE REGALO ALLE SOCIETÀ AUTOSTRADALI

Il vicepresidente Ance nel suo intervento aveva sottolineato le molte mancanze delle rappresentanze sindacali nel corso degli ultimi anni. Ma Genovesi, invece, rivendica: «Il sindacato unitariamente si è battuto per difendere il piano Connettere l'Italia quando le azioni di lobby dell'Ance accarezzavano il pelo alle imprese più scorrette e che vivono di dumping e lavoro nero. Il sindacato si è battuto per il rispetto delle norme sulle corrette rateizzazioni e sul rispetto del Ccnl nelle Casse Edili, mentre altri facevano campagna elettorale promettendo deroghe e gestioni allegre. Il sindacato è stato in piazza a chiedere lavoro, opere pubbliche, sicurezza e qualità, mentre altri chiedevano deroghe al Codice degli appalti».

E, ancora, «il sindacato si è battuto per il sismabonus e la sua reale efficacia mentre l'Ance chiedeva di estendere le soglie per il massimo ribasso. Il sindacato si è battuto e si batte per qualificare il settore, accompagnare la riqualificazione delle aree urbane, aiutare i tanti imprenditori che vogliono provare a crescere, mentre ad altri la fuga dal contratto poco interessa». Senza contare questioni come l'Ape social, il falso lavoro autonomo, la qualificazione delle stazioni appaltanti. Allora, conclude Genovesi, «invece di accanirsi su punti importanti ma certo non decisivi per le sorti del settore, come la vicenda delle concessionarie, il dottor Bianchi e l'Ance dovrebbero preoccuparsi di più dei grandi "driver" del paese e non scaricare i tanti problemi interni della loro associazione, da mesi senza una dirigenza nazionale nel pieno dei poteri, con atteggiamenti scomposti, tirati da mille parti in una campagna elettorale interna senza fine».

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