Appalti

Un fondo di 100 milioni per favorire gli investimenti dei piccoli comuni

di Giuseppe Latour

Rinnovo dei centri storici, alberghi diffusi, messa in sicurezza del territorio per il contrasto al dissesto idrogeologico. Recupero di strade e scuole, efficientamento energetico e piste ciclabili. E, a corredo di tutto questo, la costituzione di un nuovo plafond da 100 milioni di euro, spalmati tra il 2017 e il 2023, per il sostegno agli investimenti pubblici: attiverà un piano nazionale di rammendo dei municipi. Sono questi gli ingredienti principali che compongono la legge n. 158 del 2017 sui piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, appena pubblicata in Gazzetta ufficiale (n. 256 del 2/11/2017): entrerà in vigore il prossimo 17 novembre.

La storia della legge - va ricordato - è stato molto lunga. È partita addirittura a luglio 2001, quando Realacci presenta come primo firmatario un Ddl che punta a sostenere i Comuni con meno di 5mila abitanti. La proposta, dopo diversi stop e ripartenze, arriva fino alla XVII legislatura, che sarà quella decisiva. Il testo, durante l'esame alle commissioni riunite Ambiente e Bilancio, viene abbinato a una proposta analoga di Patrizia Terzoni del Movimento 5 Stelle. E passa all'unanimità alla Camera il 28 settembre del 2016. Per poi essere approvato esattamente un anno dopo.

Il menù del testo, composto da un totale di 15 articoli, è molto ampio. Ci sono misure per la diffusione della banda larga, per la semplificazione e il recupero dei centri storici in abbandono, per gli interventi di manutenzione del territorio, per la messa in sicurezza di strade e scuole, per l'acquisizione e riqualificazione di terreni e edifici in abbandono. Ancora, si regola l'acquisizione di case cantoniere in modo da renderle disponibili per attività di protezione civile e la possibilità di acquisire di binari dismessi e non recuperabili all'esercizio ferroviario, da utilizzare come piste ciclabili.

Se guardiamo alle risorse, il tassello principale dell'intervento è contenuto all'articolo 3, che disciplina «l'istituzione di un Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli comuni per il finanziamento di investimenti per l'ambiente e i beni culturali, la mitigazione del rischio idrogeologico, la salvaguardia e la riqualificazione urbana dei centri storici, la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici, lo sviluppo economico e sociale, l'insediamento di nuove attività produttive». Sarà inserito nei bilanci del ministero dell'Interno e avrà una dotazione di 10 milioni per il 2017 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023.

Il provvedimento prevede prima la predisposizione di un piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli Comuni, nel quadro del quale saranno individuati alcuni interventi prioritari. Questi elenchi saranno composti dal Governo a valle di un bando di selezione dei progetti da parte dei Comuni. Saranno considerati criteri prioritari per accedere al plafond i tempi di realizzazione degli interventi, la valorizzazione delle filiere locali e la capacità di convogliare altri finanziamenti, pubblici e privati. Le risorse del Fondo piccoli Comuni, comunque, saranno cumulabili con altri finanziamenti e agevolazioni.

La legge 6 ottobre 2017 , n.158 per sostenere i piccoli comuni

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