Appalti

Accordi quadro Anas, ecco i vincitori: 70 imprese per 80 lotti, 465 milioni di euro

di Alessandro Arona

Sono 80 gli accordi quadro finora firmati dall'Anas, per un valore di 465 milioni di euro, per la manutenzione straordinaria programmata sulla rete stradala esistente. Sistemazione della pavimentazione, della segnaletica orizzontale e verticale, degli impianti tecnologici in gallerie, manutenzione del corpo stradale, lavori di manutenzione delle opere d'arte minori.
Un successo secondo i vertici Anas, sia dal punto di vista delle gare («pochi ricorsi e ribassi in calo»), che da quello operativo («imprese solide, pochissimo subappalto, flessibilità operativa e possibilità di estromettere facilmente le imprese che lavorano male»).

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Più avanti le interviste a Ugo Dibbennardo (direttore Operation e coordinamento territoriale dell'Anas) e Adriana Palmigiano (direttore Appalti e acquisti).

I NUMERI COMPLESSIVI
Gli accordi quadro Anas per la manutenzione straordinaria (si veda lo schema riassuntivo per importi e tipologie di opere) sono stati lanciati dal presidente Gianni Armani dal dicembre 2015, ancora prima del Nuovo Codice appalti che dal 18 aprile 2016 ne ha ampliato il campo di applicazione, e finora le gare pubblicate sono 121, pari a 202 lotti, per un importo massimo (nell'intera durata dei contratti) di 2.032 milioni di euro.
Le gare arrivate fino in fondo («aggiudicazione efficace» nella tabella) hanno permesso di firmare 80 contratti, per un valore di 465 milioni di euro.
Sono invece ancora in corso le altre 41 gare, 122 lotti da assegnare per un valore di 1.567 milioni. Una parte di queste gare, per 65 lotti (su 122) e oltre 600 milioni di euro di importo massimo - come spiega Adriana Palmigiano più avanti - sono in fase avanzata, già aggiudicate ma con contratti non ancora firmati: per 8 lotti ci sono stati ricorsi, ma 31 sono pronti alla firma del contratto. Per gli ultimi 57 lotti, oltre 900 milioni di importo, i bandi di gara sono recenti, e le procedure di gara sono ancora in corso.

LE IMPRESE VINCITRICI
Ma vediamo le gare già concluse. Che tipo di imprese ha vinto le gare? «Abbiamo intercettato imprese medie e piccole - spiega Ugo Dibbennardo, il dirigente Anas responsabile della manutenzione straordinaria - ma sono comunque imprese che hanno mezzi, personale e organizzazione stabili, che prima correvano per appalti medi. E rispetto a prima notiamo ora molto meno ricorso al subappalto, per noi è una garanzia di qualità. Prima si facevano maxi-ribassi per vincere le gare e poi si subappaltava tutto (o quasi) per recuperare margine,e questo portava lavori fatti male e contenzioso. I ribassi sulle gare ad accordo quadro sono stati all'inizio ancora oltre il 30%, ma le prime erano al massimo ribasso, poi con l'offerta più vantaggiosa si è abbassata via via l'incidenza del prezzo, e ora i ricorsi oscillano tra il 20 e il 30%».
Come si vede nella tabella, su 80 contratti (uno per lotto) finora firmati, le imprese vincitrici sono quasi tutte diverse. Solo 10 di queste hanno vinto più di una gara, e comunque solo due. I nomi sono quelli di imprese di ambito regionale.

Sono solo 10 le imprese che hanno vinto più di una gara (comunque non più di due): Brussi costruzioni srl, Truscelli Salvatore Srl, I.Ge.Co. impresa generali costruzioni Srl, Tirreno Bitumi Srl, Co.Ge.Stra. Srl, Ati Falvo Ing. Ermanno-F.lli Falvo Srl-Egei Srl, Ati Di Bella costruzioni-Alma Elettrotecnica Srl, Ati Stacchio Impianti Srl-Ige Impianti Srl, Ati Consorzio stabile Olimpia-Coges Srl, Ati Stradedil Srl-Crovetti Dante Srl.

Tra le gare aggiudicate ma ancora senza contratto (la maggior parte di queste sono nella fase di verifica di antimafia, Durc e altri requisiti di gara) ricorrono (non più di due volte) i nomi Ati Pagano & Ascolillo (e altri), Consorzio Integra, l'Ati Co.Ge.Fa. Spa.

Gli importi più consistenti messi a gara dall'Anas riguardano la manutenzione straordinaria programmata della pavimentazione stradale: 296 milioni di euro su 465 tra quelli con contratto firmato, e 591 milioni su 1.567 tra quelli ancora in gara.

Segue poi la manutenzione straordinaria degli impianti tecnologici (per i valori si veda il grafico), della segnaletica verticale, del corpo stradale, delle opere d'arte (ponti viadotti e gallerie) e infine delle barriere spartitraffico.

Il forte aumento della spesa per manutenzione, però, come si vede , non è bastato per dare all'Anas un aumento complessivo della spesa per investimenti, anche quest'anno inchiodata ai minimi di 1,7 miliardi di euro

SERVIZI DI INGEGNERIA

Per quanto riguarda i servizi di ingegneria sono in corso 10 gare Anas per l'affidamento di 42 accordi quadro per servizi di ingegneria per un importo a base d'appalto complessivamente pari a 61 milioni di euro (di cui 35 mln per servizi di progettazione e 24 mln per progettazione di manutenzione programmata di ponti, viadotti e gallerie e di impianti, 18 mln per progettazione elaborati, rilievi e indagini e 8 mln per servizi di verifica progetti).

Dei 42 accordi quadro in corso, ne sono stati aggiudicati 12 (23 milioni), tutti relativi a nuove opere (nel 2017, in particolare, sono stati stipulati 3 AQ per progettazione esecutiva e definitiva di nuove opere di importo superiore a 30 milioni, per un importo pari a 15 mln.

INTERVISTA A UGO DIBENNARDO
«Ecco i vantaggi dell'accordo quadro nei lavori programmati»

Ugo Dibbennardo, direttore Operation e coordinamento territoriale dell'Anas (di fatto il responsabile delle manutenzioni straordinarie) racconta la nuova centralità assunta nella programmazione Anas dalla "cura" della rete stradale esistente. «L'utilizzo dell'accordo quadro per la manutenzione straordinaria - racconta - è stato per Anas un grande successo: nel 2016 abbiamo fatto una "produzione" effettiva, la spesa, di oltre 600 milioni di euro, dato che confermeremo quest'anno». Valori che - come si può vedere nel grafico in prima pagina - sono il doppio di quanto speso dall'Anas nel 2015 e tre volte tanto la spesa media dei quattro anni precedenti. L'obiettivo del piano industriale Anas, che sarà presentato il 4 ottobre in Confindustria a Roma, è di aumentare questa cifra fino a un miliardo di euro l'anno.
Si può fare di più, dunque?
Da due anni il ministero delle Infrastrutture e l'Anas hanno deciso di rimettere al centro la manutenzione della rete stradale esistente. C'erano strade su cui non si interveniva da anni, faccio solo l'esempio della E45 Orte-Cesena e della superstrada Caianello-Benevento, sulle quali stiamo intervenendo. Ma anche la Cisa, che abbiamo riportato allo splendore che si meritava, la Ss 51 Alemagna, ka ss 16 in Abruzzo, dove abbiamo fatto un bel lavoro, la Slaria, dove stiamo partendo ora. Possiamo fare di più, certo, la produzione può aumentare via via che saranno aggiudicate le gare in corso, per 1,6 miliardi di euro, e che arriveranno nuovi fondi. Con l'approvazione Cipe del Contratto di programma, anche prima del perfezionamento, in base al Dl 50/2017 sono stati anticipati all'Anas per la manutenzione 300 milioni di euro, già l'8 agosto.
Parliamo dell'accordo quadro: ci sono novità importanti dal nuovo Codice 2016 che ne hanno consentito un migliore utilizzo, per voi?
Certo! Intanto si può appaltare senza avere il progetto esecutivo, basta il definitivo (a differenza della regola generale del Dlgs 50, ndr). Poi non serve subito tutto il finanziamento, per l'intero importo massimo, basta averlo per il minimo garantito, poi il finanziamento si aggiunge "in corsa". Terzo, altro grande vantaggio, una vera rivoluzione: se l'impresa non dovesse lavorare bene, possiamo chiudere l'accordo quadro e attivare un'altra impresa aggiudicataria su un altro lotto di pari caratteristiche. Se l'impresa lavora male o fuori tempo posso rescindere l'accordo quadro, senza particolari motivazioni. Nei nostri contratti, come dicevo, abbiamo previsto la possibilità di attivare imprese "fuori zona" se necessario, e anche la possibilità di attivare la stessa impresa per più lotti contemporaneamente, sempre che nell'offerta abbia dimostrato di avere i mezzi per farlo: devono dimostrarlo per almeno 4 lotti insieme.

INTERVISTA A ADRIANA PALMIGIANO
«Pochi ricorsi, e contratti in vista per 600 milioni sui 1.567 in gara»

Valutazione positiva dell'accordo quadro anche da parte di Adriana Palmigiano, direttore Appalti e acquisti dell'Anas
Su 2.032 milioni di euro messi a gara per accordi quadro, per 202 lotti, gli accordi stipulati sono solo 80, per 465 milioni. C'è un effetto ricorsi che blocca le gare, o un ingolfamento da parte dei vostri uffici?
Nessuna delle due cose. I ricorsi ci sono, ma un numero tutto sommato marginale. Tenga conto che siamo partiti da zero nella manutenzione programmata, le gare sono partite dal dicembre 2015. Comunque, quest'anno sono state aggiudicate 28 gare (74 lotti) per 726 milioni di euro, di cui una parte già contrattualizzata (9 lotti per 95 milioni) e la maggior parte con contratti non ancora firmati: 65 lotti per oltre 600 milioni di euro. Questi sono una parte dei 1.567 milioni in gara (i 122 lotti, si veda il grafico in prima, ndr). Gli altri, 57 lotti per per oltre 900 milioni, sono ancora nlle prime fasi della gara, non aggiudicati (neppure provvisoriamente, ndr).
E a che punto sono questi 65 lotti aggiudicati, per oltre 600 milioni?
Guardi, 39 hanno già superato i 60 giorni di legge per i ricorsi, con solo 8 ricorsi; dunque sono in via di contrattualizzazione quelli che non hanno subito ricorso. Per 32 lotti l'aggiudicazione è recente, dopo l'estate, dunque siamo ancora nei 60 giorni in cui è possibile il ricorso.
Dunque i ricorsi sono pochi sulla manutenzione, il 20% in termini di numero e il 6% in valore (si veda il grafico sopra)?
Certo, pochissimi sulle gare ad accordo quadro, possiamo dire che è stato un successo. Anche l'utilizzo obbligatorio dell'offerta più vantaggiosa, che pure sulla carta ci dava qualche preoccupazione, è andato bene. Abbiamo elaborato degli indicatori nuovi, diversi in base alla tipologia di lavorazione, e che premino la disponibilità a gestire più cantieri, l'esperienza, l'organizzazione. In teoria senza massimo ribasso, con la valutazione più discrezionale, c'è più spazio per i ricorsi, ma di fatto questo non sta avvenendo. Le gare per accordi quadro si susseguono in un flusso continuo, e così andrà avanti per gli anni prossimi, dunque probabilmente le imprese preferiscono puntare sulla gara successiva piuttosto che sui ricorsi. Sulle nuove opere invece i ricorsi hanno un peso rilevante in termini di importo (circa il 45% dei valori in gara è bloccato da ricorsi, si veda il boxino sopra, ndr).
E come se ne esce?
Puntiamo ancora sull'introduzione del rating d impresa. È vero che con il corretivo è facoltativo, ma le Linee guida Anac hanno margine per renderlo uno strumento utile, anche ai fini della qualificazione delle imprese. Bisogna poi studiare un sistema per penalizzare chi fa ricorsi temerari, cioè: tanti ricorsi rispetto alla gare a cui partecipa, e bassa incidenza di cause vinte.L'effetto sarebbe di avere meno punteggi in gara.

Gli 80 accordi quadro Anas con contratti firmati

Manutenzione Anas, le gare e la spesa effettiva

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