Appalti

Dissesto idrogeologico, Ance: serve un piano per la manutenzione

di M.Fr.

Dopo il caso Livorno - e la denuncia del Sole 24 Ore dei circa 9mila progetti antidissesto ancora bloccati - anche l'Associazione dei costruttori rilancia la sua proposta, non nuova, per scongiurare, con l'autunno alle porte, nuove calamità legate alla fragilità idrogeologica del Paese.
L'Ance chiede in particolare di «rimuovere gli ostacoli burocratici e attribuire responsabilità chiare per far partire quel "piano nazionale di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio" che chiediamo da anni, che viene rispolverato solo di fronte alle emergenze, e che invece necessita di continuità e di efficacia». Secondo i costruttori, il lavoro fatto dall'unità di palazzo Chigi contro il dissesto, guidata da Erasmo D'Angelis, ha consentito di fare dei «passi avanti», soprattutto per recuperare fondi e risorse per la tutela del territorio, ma «sono pochi - sottolineano - i frutti che siamo riusciti a cogliere». La priorità dunque non sono più i soldi, che sono stati stanziati - e che anzi non riescono ad essere spesi per affidare i progetti e trasformarli in opere - ma la rimozione degli ostacoli di ordine procedurale. Il presidente dell'Ance, Giuliano Campana, mette sotto accusa lo «spezzettamento di competenze tra chi ha il compito di reperire le risorse, progettare e bandire le gare» e chiede «una responsabilità unica in grado di seguire tutto il processo di realizzazione delle opere di messa in sicurezza che deve essere conferita in modo inequivocabile all'unità di missione contro il dissesto». Il piano nazionale di manutenzione e di messa in sicurezza del territorio, assicura il presidente dei costruttori, può contare sull'appoggio di tutta la filiera delle costruzioni, compresi i professionisti e le associazioni ambientaliste, «con i quali abbiamo lavorato con grande sintonia negli anni scorsi per arrivare a condividere l'obiettivo comune di mettere in sicurezza un territorio fragile ed esposto a fenomeni naturali sempre più estremi e difficili da fronteggiare».

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