Appalti

Autostrade, il fondo Adrian in pole per sostituire Intesa in Tem Milano

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di Laura Galvagni

Nel momento stesso in cui Sias ha sottoscritto l’accordo con Intesa Sanpaolo per rilevare il pacchetto che la banca ha nella Tem e contemporaneamente cedere le quote in Brebemi, la società ha fatto capire di voler cercare comunque un nuovo partner. Ora, quella che sulla carta era una semplice intenzione, è diventata un dossier vero e proprio già all’attenzione di numerosi investitori. L’idea sarebbe infatti quella di far entrare nella holding che tiene le redini delle tangenziali esterne un nuovo partner con il quale condividere una governance paritetica che assicuri il co-controllo dell’asset. La ricerca dunque è partita. Certo,i tempi non sono strettissimi, l’asse con Intesa Sanpaolo si chiuderà infatti a fine 2018, ma nel frattempo si punta a individuare un nuovo socio. E in questo senso sono stati avviati diversi contatti con fondi e operatori industriali. Il primo interlocutore, però, secondo più fonti, sarebbe Ardian. Ciò come naturale conseguenza dell’accordo siglato per l’ingresso di quest’ultimo nel capitale di Autovia Padana. Il fondo ha infatti rilevato il 49% della società che gestisce la tratta Piacenza-Cremona-Brescia. Un’operazione da 80 milioni di euro che ha permesso ad Ardian di ritagliarsi una posizione privilegiata in un asset chiave della galassia Gavio. Quell’iniziativa d’altra parte, è stato ribadito più volte, rappresentava la base per sviluppare congiuntamente possibili nuove opportunità di business in Italia e nel mondo.

Ora, dunque, si potrebbe aprire l’occasione Tem. Il 17,53% della holding detenuto da Intesa Sanpaolo è stato valutato poco più di 73 milioni. È dunque questo l’ordine di grandezza dell’eventuale operazione che nascerebbe tra l’altro anche da un’esigenza prettamente finanziaria.

La società che gestisce la tangenziale esterna di Milano ha chiuso il 2016 con un giro d’affari di circa 45 milioni, un margine operativo lordo di 24,7 milioni e una perdita di 36,2 milioni. A gravare sui conti è fondamentalmente l’esposizione. A fine 2016, infatti, Tem contava una posizione finanziaria netta negativa di poco superiore a 1 miliardo di euro. Nel momento stesso in cui si concretizzerà il passaggio di quote con Intesa e verrà sciolto l’accordo di governance di fatto Sias salirà dall’attuale 40% al 62% della società. Il che potrebbe comportare il consolidamento del debito della compagnia. Un’eventualità che preoccupa relativamente il gruppo della famiglia Gavio ma che va in ogni caso approfondita. Se il consolidamento non dovesse infatti impattare sul rating non ci sarebbe alcuna necessità impellente di mettere sul mercato una fetta di Tem. D’altra parte, l’ingresso di un socio che ne possa rafforzare anche la struttura patrimoniale potrebbe rappresentare una futura opportunità di crescita. Di qui il dialogo aperto con Ardian Infrastructure che ad oggi gestisce, a livello globale, circa 8 miliardi di dollari. Una dotazione rilevante che fa del fondo un partner sulla carta ideale per tentare la strada dello sviluppo. E in quest’ottica la scelta di Autovia Padana come primo banco di prova per valutare la tenuta dell’asse non è evidentemente casuale. Giusto il 31 maggio scorso l’azienda ha firmato con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la convenzione per la costruzione, la gestione e la manutenzione dell’A21 Piacenza-Cremona-Brescia e la diramazione per Fiorenzuola.

L’autostrada, che si sviluppa per 88,6 chilometri, taglia due regioni (ossia Lombardia ed Emilia Romagna) e collega la tratta Torino-Piacenza con la Torino-Trieste. La nuova concessione prevede investimenti per 423 milioni di euro e ha una durata di 25 anni. Nei primi cinque anni verrà realizzata una parte rilevante degli impegni, fino a 160 milioni, destinati in parte a completare quella che viene indicata come la Corda molle, ossia il collegamento tra la A21 e la Brebemi. Brebemi, peraltro, al più tardi entro gennaio sarà interconessa direttamente con la A4. Queste due iniziative, messe assieme, puntano evidentemente a incrementare il traffico sulla direttissima Milano-Brescia. E a cascata sulla Tem.

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