Appalti

Cipe/2. Arriva il «voucher» banda larga: 1,3 miliardi a imprese e famiglie

di Marzio Bartoloni

La fase due del piano banda ultralarga comincia a entrare nel vivo. Dopo il finanziamento dell’offerta di internet veloce con i fondi per la diffusione della ultrabroadband nelle aree più “difficili” del Paese ieri il Cipe ha sbloccato 1,3 miliardi per sostenere la domanda degli utilizzatori. In particolare imprese, famiglie e scuole.

Su proposta di Claudio De Vincenti, presidente del Cobul (il Comitato coordinato da Palazzo Chigi per la diffusione della band a ultralarga) i fondi sono stati assegnati al ministero dello Sviluppo economico. L’obiettivo a cui si lavorerà nei prossimi mesi sarà quello di disegnare appositi voucher da spendere per favorire l’allaccio e la connessione alla rete super veloce. Il contributo una tantum dovrebbe aggirarsi attorno a 10mila euro per azienda, quello per le famiglie dovrebbe essere di 150 euro (si veda il Sole 24 Ore del 2 2 luglio scorso). In pista anche appositi voucher per facilitare la connessione di circa 39mila edifici scolastici (si veda il Sole 24 ore del 26 luglio).

Il Cipe di ieri ha anche sbloccato i fondi previsti dal decreto Mezzogiorno, appena licenziato dal Parlamento, a sostegno delle Zone economiche speciali (le Zes) - previsti 200 milioni tra il 2018 e il 2020 - e una prima assegnazione per il triennio 2017-2018-2019 delle risorse per la misura “Resto al Sud” per i giovani imprenditori under 35 (in tutto stanziati 1,3 miliardi fino al 2025 dal fondo sviluppo e coesione).

Per quanto riguarda lo schema di incentivi alla domanda di banda ultralarga gli interventi riguardano quelle zone del Paese che in base alla classificazione europea sono definite “aree grigie” (dove è presente un unico operatore di rete ed è improbabile che nel prossimo futuro venga installata un’altra rete). Qui si concentra il 65% delle imprese e dove, secondo la recente consultazione di Infratel, gli investimenti privati in programma risultano inferiori a quelli che erano stati previsti un anno fa. Aree del paese dove tra l’altro dovrebbe attecchire industria 4.0 e dunque l’internet veloce è un fattore cruciale per la digitalizzazione della produzione. Da qui il piano a cui sta lavorando il sottosegretario al Mise Antonello Giacomelli che stanzia appunto circa 1,3 miliardi per i voucher destinati all’adozione del servizio, divisi più o meno in parti uguali tra imprese e famiglie(per ora la stima preliminare del perimetro di riferimento indica in circa 4,1 milioni i numeri civici coinvolti).

Il Cobul nei giorni scorsi ha stimato complessivamente in 3.6 miliardi il fabbisogno per la realizzazione della fase II della strategia sulla banda ultralarga. Fondi che saranno divisi appunto in sostegno della domanda (1,3 miliardi) e nel completamento degli investimenti infrastrutturali nelle aree grigie. I 3,6 miliardi saranno finanziati dai risparmi delle gare già effettuate per le aree bianche e da risorse comunitarie ancora disponibili. Sull’utilizzo dei fondi le Regioni nei giorni scorsi hanno chiesto garanzie specifiche al Governo: in particolare sulla condivisione dei criteri e sulla definizione delle modalità di assegnazione degli incentivi alla domanda (voucher per cittadini, imprese e scuole). Ma anche la garanzia della permanenza sulle singole regioni delle economie frutto dei bandi della Fase I del piano Bul.

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