Appalti

Alta velocità Torino-Lione/3. A settembre l'approvazione del nuovo modello di esercizio della tratta

di Filomena Greco

Un progetto, anzi diversi tasselli di un progetto che avanzeranno nei prossimi dieci anni, per adeguare la tratta ferroviaria della Torino-Lione sul territorio italiano, da Susa al nodo metropolitano di Torino, in vista del futuro tunnel di base. Percorsi in parallelo, dunque, con le gare e i cantieri per la tratta internazionale da 8,6 miliardi, per il 40% a carico dell’Ue, pari a 3,44 mld, mentre la quota restante è suddivisa tra i Italia (35%, 3,01 miliardi) e Francia (25%, 2,15 miliardi).

A circa un anno dal project review presentato dall’Osservatorio diretto dal commissario Paolo Foietta, che ha segnato il passaggio alla versione low-cost dell’intervento abbassando il costo da 4,3 a 1,7 miliardi, l’appuntamento è a settembre, per approvare il nuovo modello di esercizio della tratta. In sostanza, è il documento che attesta la sostenibilità tecnica del collegamento nella sua nuova versione: sarà la base per la progettazione vera e propria e per il finanziamento dei lavori da parte di ministero dei Trasporti e Rfi.

Due gli interventi chiave sulla tratta da circa 46 chilometri: il collegamento con lo scalo merci di Orbassano, un adeguamento del tracciato che costerà 1,5 miliardi e che permetterà di separare il percorso delle merci dalla tratta riservata ai passeggeri; l’adeguamento del nodo metropolitano di Torino, una questione che contrappone, dal punto di vista politico, il commissario di Governo e l’amministrazione di Torino guidata da Chiara Appendino. A giugno in particolare Regione Piemonte, Comune di Torino e Rfi hanno firmato l’Accordo di programma per le opere infrastrutturali necessarie all’attivazione della linea ferroviaria metropolitana 5 (Sfm5), snodo essenziale per adeguare l’infrastruttura ferroviaria della città alla connessione Av. In particolare, prevede la progettazione e la realizzazione di tre stazioni: la San Luigi di Orbassano, con annesso Movicentro, uscita dal precedente accordo perché già finanziata nel contratto di programma di Rfi come opera di anticipazione della Torino-Lione, per un importo di 40 milioni; Borgata Quaglia - Le Gru, nel comune di Grugliasco, e San Paolo Torino, per un importo complessivo di 18,5 milioni, di cui 9,3 finanziati da Regione Piemonte, 5,5 a carico di Rfi e 3,7 milioni, come fondi compensativi, in capo a Trm, la società che gestisce il termovalorizzatore di Torino.

Proprio gli interventi sul nodo metropolitano di Torino quelli in fase di progettazione più avanzata, con investimenti già finanziati, un progetto definitivo approvato, le fasi autorizzative avviate e la previsione di entrata in esercizio nel 2021.

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