Appalti

Anas, accordo Mit-Economia, Contratto di programma da 23 miliardi verso il Cipe

di Alessandro Arona

Questa volta sembra proprio fatta: il contratto di programma Anas 2016-2020 (23 miliardi di opere programmate, 12,4 miliardi di nuove risorse sbloccate), fermo da un anno per i veti del Ministero dell'Economia sul nuovo meccanismo del corrispettivo e dell'autonomia finanziaria, è stato finalmente formalizzato, su proposta del Ministero delle Infrastrutture, d'intesa con il dicastero dell'Economia e con la firma del presidente dell'Anas Gianni Vittorio Armani. Lo schema di contratto è stato presentato alla presidenza del Consiglio nei giorni scorsi, ai fini dell'istruttoria e dell'approvazione Cipe. Oggi è in programma la seduta del Nars (il comitato tecnico-finanziario del Dipe, Palazzo Chigi), ma non dovrebbero esserci problemi (il parere sarà positivo con prescrizioni).

La sorpresa è arrivata però dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che lunedì ha deciso di spostare la seduta del Cipe, dalla data informalmente decisa del 7 agosto, a fine mese. «Per motivi solo organizativi», giurano a Palazzo Chigi, il che è ragionevole perché il principale ostacolo era rappresentato proprio dall'Anas, ed è stato superato.

La sostanza è che il Contratto Anas, con il suo carico del programma quinquennale di opere da 23 miliardi e lo sblocco di finanziamenti aggiuntivi per 12,4 miliardi di euro, è finalmente pronto all'approvazione, anche se con 3-4 settimane di ritardo rispetto alle previsioni dei giorni scorsi. «Abbiamo aspettato tanto, - ragionano all'Anas - aspetteremo un altro mese. L'importante è che ora ci sia il via libera di tutti».

Quel che mancava era la firma del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, bloccato per mesi dalle perplessità dei dirigenti del Mef, nonostante la norma di legge (Stabilità 2016) che prevedeva l'approvazione del nuovo Contratto di programma Anas basato non più sui trasferimenti a fondo perduto bensì su un "corrispettivo" per servizio di gestione strade e investimenti (manutenzione straordinaria, ammodernamento e nuove opere), entrambi basati su parametri e dunque variabili (si veda la norma a fondo pagina).

Il nuovo contratto di programma prevede un piano complessivo di 23,4 miliardi di euro, già finanziato per 15,9 miliardi di euro (i restanti 7,5 miliardi dovranno essere reperiti nei prossimi anni, tramite il meccanismo del corrispettivo): circa 6,4 miliardi sono le risorse messe a disposizione con la Legge di Stabilità 2016, ma rimaste bloccate da un anno e mezzo per la mancata approvazione del Contratto al Cipe; poi ci sono circa 6 miliardi di euro di nuove risorse stanziate per opere Anas negli strumenti di programmazione dei fondi Fsc 2014-2020 (in particolare il Piano operativo Mit da 11,5 miliardi approvato dal Cipe nel dicembre 2016). Altre risorse per circa 3,4 miliardi di euro erano già disponibili prima del 2016 e si tratta di opere già in corso.
Riassumendo, dunque, la parte nuova che si potrà sbloccare dopo l'approvazione Cipe ammonta a 12,4 miliardi di euro. E non è poco.
Il comma 870 della legge di Stabilità 2016 prevede l'approvazione finale del Contratto da parte del Cipe, uniter che però si perfeziona solo con la formalizzazione della delibera, la registrazione da parte della Corte dei Conti e la pubblicazione.
Si arriverebbe così a fine anno, più o meno, ma il decreto legge 24 aprile 2017, n. 50 convertito (in vigore dal 23 giugno scorso), prevede la possibilità del Ministro delle Infrastrutture, una volta approvato il Contratto al Cipe (fine agosto), di autorizzare l'Anas a utilizzare in anticipo il 20% dei finanziamenti 2016 (1.280 milioni di euro su 6.400), un quarto per la progettazione e tre quarti per i lavori.
Una volta fatto l'accordo sul nuovpo CdP Anas, dunque, lo slittamento del Cipe impatta proprio su questa possibilità di anticipare l'utilizzo del 20% di risorse.

L'altro impatto dello slittamento Cipe è sull'integrazione industriale e societaria tra Anas e Gruppo Fs, di cui pure si parla dall'estate 2016. Lo stesso Dl 50/2017 subordina questa integrazionea tre condizioni: la prima è proprio il perfezionamento del nuovo contratto Anas (fine anno la previsione), poi c'è la perizia giurata fatta su incarico di Fs che attesti che i fondi Anas sbloccati dello stesso decreto (700 milioni di euro) sono sufficienti a risolvere il contenzioso in essere tra la società strade e le imprese appaltatrici; e infine che il Mef rilevi l'assenza di effetti negativi sulla finanza pubblica provocati dallintegrazione Fs-Anas.

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Legge 28 dicembre 2015, n. 208, articolo 1
«870. Il contratto di programma tra l'ANAS Spa e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha durata quinquennale e riguarda le attivita' di costruzione, manutenzione e gestione della rete stradale e autostradale non a pedaggio nella diretta gestione dell'ANAS Spa nonche' di servizi di interconnessione, decongestione, salvaguardia e sicurezza del traffico che l'ANAS Spa garantisce in tutto il territorio nazionale. Il contratto di programma definisce il corrispettivo annuale a fronte delle opere da realizzare e dei servizi da rendere sulla base di un piano pluriennale di opere e di un programma di servizi sulla rete stradale. Il contratto di programma stabilisce, altresi', gli standard qualitativi e le priorita', il cronoprogramma di realizzazione delle opere, le sanzioni e le modalita' di verifica da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Lo schema di contratto di programma e' approvato dal CIPE, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze per quanto attiene agli aspetti finanziari».

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