Appalti

Lavori all'estero, Bonatti scelta da Bechtel per una maxicommessa in Egitto

di Celestina Dominelli

Bonatti, general contractor attivo nel settore degli idrocarburi, mette un piede nel progetto, targato Bp, di estrazione gas a ovest del delta del Nilo. Carlo Gavazzi Egitto, “braccio” del gruppo parmense, ha infatti ricevuto da Bechtel, la più grande azienda americana nel campo dell’ingegneria e delle costruzioni edilizie, l’incarico per l’esecuzione di attività elettro-strumentali relative a “West Nile Delta”. La controllata di Bonatti avrà un ruolo chiave nell’area onshore del progetto con l’approvvigionamento dei materiali e delle attrezzature necessarie e con l’esecuzione dei lavori collegati alle installazioni elettriche, strumentali, di telecomunicazione, al tiraggio di cavi e sistemi antincendio.

Carlo Gavazzi Egitto vanta una lunga esperienza nel paese africano: il personale è al 99% egiziano e la società può contare su maestranze specializzate impegnate da anni su lavori sia in Egitto che all’estero. Quanto a West Nile Delta, è il primo progetto operativo di Bp in Egitto che comporterà investimenti complessivi per 12 miliardi di dollari e che prevede una produzione di picco di 1,2 miliardi di metri cubi di gas al giorno, pari a un quarto della produzione attuale di gas di tutto il paese.

Per Bonatti si tratta di un ulteriore tassello nella strategia di diversificazione del gruppo che ha chiuso l’esercizio 2016 con un Ebitda di 105,7 milioni, in crescita del 17,2% rispetto all’anno precedente, mentre l’Ebit si è attestato a quota 69,7 milioni, in rialzo del 50,2% sul 2015. In salita anche l’utile netto, pari a 24,2 milioni, che si confronta con gli 8,9 milioni dell’anno prima, mentre i ricavi, a 798,6 milioni, hanno registrato una contrazione del 14,5% rispetto all’esercizio 2015. La posizione finanziaria netta è negativa per 96 milioni a fronte dei -111,9 milioni del 2015 e ha beneficiato della capacità del gruppo di generare cassa.

Quanto ai volumi dell’esercizio 2016, il grosso dell’attività si concentra sul pipeline (36,4%), seguito da Epc (Engineering, Procurement e Construction) al 19 per cento. Gli investimenti dell’anno derivano principalmente dalla capogruppo (30,3 milioni rispetto ai 18 milioni del 2015) e da Bonatti J&P Avax, la società di progetto finalizzata all’esecuzione del gasdotto transadriatico Tap (10 milioni interamente autofinanziati). Il portafoglio, infine, ammonta a 1,4 miliardi ed è concentrato per il 92% in Bonatti spa e Bonatti J&P Avax con quasi il 90% degli ordini che rinviano a mercati esteri (Algeria, Messico, Grecia e Libia, i paesi principali) a conferma della vocazione internazionale dell’azienda parmense.

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