Appalti

Pedemontana lombarda/2. Per completare tutti gli interventi servono 3 miliardi

di Marco Morino

Investimento stimato per la costruzione dell’intera opera: circa cinque miliardi di euro (comprensivi degli oneri fiananziari). Fondi disponibili, tra contributo pubblico (1,245 miliardi), prestiti (350 milioni) e cassa aziendale (450 milioni): circa due miliardi. Inoltre una buona parte dei fondi pubblici, circa 800 milioni sui 1.245 totali, risultano già versati per la realizzazione del primo lotto, completato con il dossier Expo. Al momento la sfida che attende l’Autostrada Pedemontana Lombarda, ovvero raccogliere sul mercato dei capitali circa tre miliardi di debito per il closing del project finacing da parte dell’arranger individuato dalla società Milano Serravalle, appare davvero ardua.

La Pedemontana rientra nel trittico delle grandi autostrade che avrebbe dovuto dare una svolta alla viabilità in Lombardia, decongestionando il nodo di Milano e velocizzando gli spostamenti, in particolare nel quadrante nord e nel quadrante nord-est della regione. In realtà le prime due, già ultimate e in pieno esercizio da tempo, cioè la direttissima autostradale Brescia-Milano (nota come Brebemi) e la tangenziale est esterna di Milano (Teem), hanno avuto una partenza lenta, con flussi di traffico inferiori alle attese. Mentre la terza autostrada, cioè la Pedemontana, rischia di bloccarsi. Al momento (si veda la cartina nell’articolo a fianco) risultano già realizzati e aperti al traffico i primi due lotti funzionali dell’opera: da Cassano Magnago a Lomazzo (tratta A, 15 chilometri di lunghezza); da Lomazzo a Lentate sul Seveso (tratta B1, 7,5 chilometri). Parliamo di 22,5 chilometri su un totale di 80, comprensivi delle tangenziali di Como e Varese. Il cuore dell’opera, cioè il collegamento da Lentate a Osio Sotto, nella Bergamasca (lotti B2, C e D), è precisamente l’oggetto del project financing che stenta a decollare. Il progetto esecutivo di questa tratta, al 2016, non ha fatto passi in avanti. Non vi è neppure certezza sull’equity richiesto: la cifra di 536 milioni riportata in numerosi documenti in realtà fu stimata anni fa e oggi risulterebbe largamente insufficiente, tanto che per l’equity s’ipotizza una nuova cifra compresa tra i 700 e i 950 milioni di euro. Un fabbisogno aggiuntivo di equity che mette il progetto sempre più a rischio.

Si attende infine l’approvazione da parte del Cipe della bozza di atto aggiuntivo n. 2 alla Convenzione Unica (secondo Atto Aggiuntivo): il closing finanziario dovrà necessariamente intervenire entro 12 mesi dalla data di approvazione di tale Atto Aggiuntivo al fine di poter utilizzare le misure di defiscalizzazione già approvate (ex art. 18 legge 183/2011). Sono inoltre in corso da parte di Regione Lombardia, ministero delle Infrastrutture e società Autostrada Pedemontana Lombarda degli approfondimenti per far inserire l’opera tra quelle che possono accedere ai finanziamenti del Piano Juncker (Fondo Efsi), con l’obiettivo che si possa arrivare al closing finanziario per la fine del 2017. Il futuro, però, resta incerto.

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