Appalti

Autostrade/1. Più trasparenza su costi e tariffe con la concessione-tipo dell'Art

di Giuseppe Latour

Trasferimento dei rischi effettivo, a partire dalle variazioni di traffico. Limitazione delle revisioni in corsa dei piani economico finanziari. Separazione contabile, per distinguere analiticamente le attività legate alla gestione dalle altre. E tariffe più efficienti, scandite da un periodo di regolazione quinquennale, per remunerare solo gli investimenti effettivamente realizzati e punire i servizi di livello scadente con tagli ai pedaggi. Sono questi i pilastri dello schema di concessione che l'Autorità di regolazione dei Trasporti ha appena messo in consultazione. Si parte dalle concessioni Ativa e Satap già scadute o in scadenza, in vista della gara in arrivo dopo l'estate: riguardano, nello specifico, le tratte autostradali A5 Torino-Ivrea-Quincinetto, A4/5 Ivrea-Santhià, Sistema tangenziale di Torino, diramazione Torino – Pinerolo e A21 Torino-Alessandria-Piacenza. Ma l'obiettivo è definire un modello che, in futuro, possa essere utilizzato su scala nazionale.

La delibera dell'Autorità guidata da Andrea Camanzi sarà in discussione fino al prossimo 31 luglio e il 4 luglio sarà oggetto di un'audizione pubblica a Torino. La sua redazione parte da una sollecitazione del ministero delle Infrastrutture, che a ottobre del 2016, ha chiesto all'Art di iniziare a lavorare a uno schema di concessione per la gara relativa alle autostrade Ativa. E qui c'è il primo elemento interessante. A giugno 2016, infatti, l'Autorità aveva pubblicato una delibera nella quale definiva gli ambiti ottimali di gestione delle concessioni autostradali: per essere economicamente efficienti, queste devono collocarsi in una forbice tra i 180 e i 315 chilometri. Quel blocco di autostrade si fermava a 155,9 chilometri. E' nata così l'idea di una gara unica con Satap A21, in scadenza il 30 giugno, per raggiungere l'estensione di 320 chilometri. Quindi, il primo invito dell'Art è quello di sfruttare le economie di scala.

Nello schema di concessione, però, vengono fissati anche altri principi molti rilevanti. A partire dal modello di allocazione dei rischi, con un asse decisamente più spostato sui concessionari. Sul rischio traffico, lo schema esclude "la possibilità di una rideterminazione delle condizioni di equilibrio del piano economico finanziario, a fronte dell'eventuale riduzione degli effettivi volumi di traffico rispetto alle previsioni stimate". Quindi, se le previsioni di traffico dovessero rivelarsi troppo ottimistiche, l'onere sarà tutto del concessionario. Ma non solo. Anche il rischio di progettazione e costruzione delle opere previste dai contratti deve gravare, di regola, sui privati. Seguendo i principi indicati dall'Anac. Insomma, la revisione dei Pef sarà possibile in casi molto limitati e diventerà l'eccezione: norme sopravvenute, casi di forza maggiore, eventuali modifiche del contratto.
Sul fronte contabile l'Autorità chiede una chiarezza maggiore rispetto al passato. A carico del concessionario ci sarà, quindi, un obbligo di separazione contabile tra le attività regolate oggetto del contratto e le attività accessorie: i dati andranno trasmessi periodicamente al Mit e all'Autorità.

Queste comunicazioni consentiranno una gestione più efficiente della tariffa. Al posto dei sei regimi attuali di calcolo delle tariffe, l'Art propone un proprio modello basato su un periodo regolatorio quinquennale di aggiornamento dei pedaggi e sulla divisione tra tariffa legata alla gestione e tariffa legata alla costruzione. Questa distinzione consentirà di non remunerare gli investimenti che non vengono effettivamente realizzati. L'obiettivo è di stabilizzare le tariffe ma anche di rendere più efficienti le concessioni. Su questo punto diventa decisivo il price cap, un coefficiente che misura il livello di efficienza della concessione e stimola la riduzione dei costi. Senza dimenticare i livelli di qualità, che per la prima volta saranno misurati: chi non raggiunge i target fissati nel contratto rischia un taglio dei pedaggi.

La Delibera n.86/2017 dell'Autorità di regolamentazione dei trasporti sulla consultazione dello schema di gara per la concessione delle Autostrade A5-A4-A21 e del sistema tariffario a pedaggio

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