Appalti

Ricostruzione/1. Dalla Bei un miliardo per imprese e famiglie. In arrivo un miliardo per le opere pubbliche

di Massimo Frontera

La buona notizia è soprattutto per lo Stato, che risparmia circa 350-400 milioni di euro sulla ricostruzione del Centro Italia. Nei fatti, però, l'accordo firmato ieri tra Cassa depositi e prestiti e Banca europea degli investimenti, alla presenza del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, e del commissario alla Ricostruzione, Vasco Errani, dovrebbe avere ricadute positive anche per i beneficiari finali, cioè le imprese e le famiglie danneggiate. Perché spiana la strada all'utilizzo del plafond Centro Italia, gestito da Cdp e Abi, a seguito dell'accordo siglato il 18 novembre scorso. Il plafond Centro Italia nasce per finanziare la ricostruzione privata, per danni e subiti da aziende e famiglie, e ammonta a quattro miliardi. Finora però, come confermano da Cdp, dal plafond non è stato "tirato" neanche un euro.

Il meccanismo del cosiddetto credito di imposta - che regola la ricostruzione di case e di sedi produttive - è semplice: i privati incaricano il professionista del progetto, il progetto viene poi verificato e autorizzato dagli uffici speciali della ricostruzione, la banca eroga i soldi direttamente ai professionisti che hanno progettato l'intervento e alle imprese che lo realizzano. Nella realtà, l'avanzamento della procedura non è rapidissimo. D'altra parte, il lavoro fatto nei mesi passati dai tecnici di Cdp in raccordo con il governo e i tecnici dell'Abi non è stato né semplice né - obiettivamente - per come è strutturato, poteva avere effetti immediati. Cdp sottolinea che l'effetto del plafond si farà sentire dal prossimo agosto; e ricorda che anche nel caso della ricostruzione in Emilia e, prima ancora in Abruzzo, il tiraggio del plafond si è verificato solo dopo la definitiva chiusura della fase emergenziale.

Contestualmente alla firma dell'accordo - tra il vicepresidente della Bei, Dario Scannapieco, e l'amministratore delegato di Cdp, Fabio Gallia - è stato anche sottoscritto un contratto di servizio tra il Commissario Errani e la Bei «al fine di assicurare l'effettiva destinazione delle risorse finanziarie alla ricostruzione» spiega una nota del Tesoro. Come si diceva, l'attuazione dell'accordo sottoscritto ieri passa per le singole banche che aderiscono all'accordo Abi-Cdp del novembre 2016. In base all'ultimo aggiornamento del 9 giugno, le banche che hanno aderito sono in tutto 23.

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Scannapieco (Bei): Un miliardo anche per la ricostruzione pubblica
L'altra novità riguarda la ricostruzione pubblica. «Nei prossimi mesi - ha riferito il vicepresidente della Bei Dario Scannapieco - firmeremo un accordo per un ulteriore finanziamento per la ricostruzione di ospedali scuole, tribunali, uffici e altre infrastrutture pubbliche nelle regioni colpite dal sisma». L'accordo sarà sottoscritto direttamente da Bei e ministero dell'Economia. La cifra oggetto della provvista corrisponde al miliardo di euro stanziato dalla legge di bilancio 2017 (legge n.232/2016 art.1 commi 362, lettera "b") sull'orizzonte 2017-2020. «Credo - ha poi aggiunto Scannapieco - che oltre a intervenire con la finalità di recupero dei territori colpiti dalle calamità, sia sempre più importante focalizzarsi sulla prevenzione, passando da un'ottica di "progetto singolo" a quella di "programmi a medio termine" da sviluppare con il Mef».
Il vicepresidente della Bei ha poi ricordato i programmi in corso che utilizzano prestiti concessi allo Stato italiano - principalmente quello per l'edilizia scolastica, per un ammontare complessivo di circa 1,5 miliardi «allocato per il 90%».
C'è poi il finanziamento di 800 milioni per gli interventi contro il rischio idrogeologico, che la Bei ha approvato e che però è da mesi in attesa di essere contrattualizzato con lo Stato.
Tra le novità in arrivo c'è il finanziamento di 500 milioni per interventi connessi ai danni causati da vari episodi di maltempo. La controparte di questa iniziativa è la Protezione civile (si veda articolo a questo link).

Gallia (Cdp): per il Centro Italia finora oltre 4,5 miliardi
L'inizitiva Bei sottoscritta ieri si innesta sul robusto sustegno finanziario al territorio costruito con il coinvolgimento di Cdp. «Con l'accordo firmato oggi - ha sottolineato l'amministratore delegato Fabio Gallia - Cdp rafforza il proprio impegno a supporto di famiglie, imprese ed enti locali colpiti dal terremoto. Abbiamo infatti stanziato oltre 4,5 miliardi di euro per ricostruire gli edifici danneggiati e garantire maggiore flessibilità finanziaria a enti e imprese, consentendo il rinvio del pagamento di rate e tributi. Tutto questo è stato possibile grazie alla nostra collaborazione con il Mef e la Bei, che ci ha permesso di fare leva anche su risorse nazionali ed europee».
Le risorse per il Centro Italia anticipate da Cdp ammontano a 4,56 miliardi. Oltre ai 4 miliardi del plafond Centro Italia per finanziare la ricostruzione privata (di cui la Bei, con l'accordo di ieri, anticipa un miliardo), Cdp ha anche deliberato la provvista da 560 milioni denominata "Moratoria Sisma Centro Italia" per la concessione di finanziamenti agevolati ai titolari di reddito d'impresa, di lavoro autonomo e di attività agricola, per la dilazione non onerosa in cinque anni del pagamento sia dei tributi sospesi per effetto degli eventi sismici, sia di quelli dovuti fino al 31 dicembre 2018.

Queste iniziative si aggiungono a quelle simili deliberate da Via Goito all'indomani di altre calamità, tra cui il terremoto in Abruzzo del 2009 (plafond di 2 miliardi) e in Emilia Romagna (12 miliardi: 6 miliardi di "plafond ricostruzione" e altri 6 di "plafond moratoria pagamenti").

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