Appalti

Dpcm investimenti, i dubbi della Camera: manca l'elenco di dettaglio delle spese

di Giuseppe Latour

Maggiore precisione negli allegati al decreto. Andando a indicare anche il dettaglio degli interventi da finanziare e non soltanto la ripartizione generica per ministeri. Qualche dubbio era emerso già alla prima lettura del testo, ma la commissione Bilancio della Camera conferma le perplessità: il Dpcm investimenti, licenziato poche settimane fa dal Governo, avrebbe dovuto contenere una lista più analitica delle spese da effettuare. Invece, Palazzo Chigi ha scelto di dare solo indicazioni di massima. Probabile che, nel parere definitivo, venga chiesta maggiore chiarezza all'esecutivo.

La questione è stata sollevata dal relatore del parere in commissione Bilancio alla Camera, il democratico Fabio Melilli. «La norma prevede, in particolare, che siano individuati gli interventi da finanziare e i relativi importi, indicando ove necessario le modalità di utilizzo dei contributi, sulla base di criteri di economicità e di contenimento della spesa, anche attraverso operazioni finanziarie con oneri di ammortamento a carico del bilancio dello Stato, con la Banca europea per gli investimenti, con la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa, con la Cassa depositi e prestiti Spa e con i soggetti autorizzati all'esercizio dell'attività bancaria e creditizia, compatibilmente con gli obiettivi programmati di finanza pubblica».

Il problema, però, è che il comma 140 della legge di Bilancio 2017, che istituisce il Dpcm, prescrive che debbano anche essere indicati «gli interventi da finanziare ed i relativi importi» di destinazione delle risorse medesime. Il Governo, invece, ha fatto una scelta diversa, probabilmente per tenersi le mani più libere in futuro. Ha inserito nel decreto solo il riferimento agli importi relativi ai singoli ministeri e, poi, ha indicato nella relazione illustrativa la tipologia di interventi per i quali i ministeri dovranno impiegare le risorse assegnate. Senza, però, dare un quadro analitico della spesa. Si sa, ad esempio, che una parte del denaro sarà impiegata per le scuole ma non sono noti gli importi precisi. Lo stesso succede per il fondo progettazione collegato al Codice appalti o per il piano di messa in sicurezza delle reti ferroviarie regionali.

Per Melilli le indicazioni del decreto potrebbero, però, non essere sufficienti a rispondere alle richieste della legge di Bilancio: «Andrebbe valutato se le indicazioni fornite su tale punto dallo schema di decreto rispondano a quanto previsto dal comma suddetto». Vincenzo Caso del Movimento 5 Stelle va addirittura oltre e giudica irricevibile "lo schema in esame in quanto, per la sua genericità, non consente di comprendere la natura e i destinatari degli interventi previsti. Un esempio di questa impostazione sono le somme destinate alla prevenzione del rischio sismico. Probabile, allora, che una richiesta di maggiore analiticità entri nel parere definitivo della commissione Bilancio.

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